Cos’è il cambiamento climatico e come incide sul presente e sul futuro delle società? Che legame c’è tra cambiamento climatico e sostenibilità?
La pagina Onu dedicata al climate change lo definisce come il mutamento a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici. Si tratta di cambiamenti che possono essere naturali, dovuti a cambiamenti nell’attività del sole o a grandi eruzioni vulcaniche, ma dal 1800 sono le attività umane ad essere il principale motore del cambiamento climatico, soprattutto a causa dell’uso di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas.
La combustione di combustibili fossili genera emissioni di gas serra che agiscono come una coperta avvolta attorno alla Terra, intrappolando il calore del sole e aumentando le temperature.
I principali gas serra che causano il cambiamento climatico includono l’anidride carbonica e il metano. Essi provengono dalle principali attività umane: energia, industria, trasporti, edilizia, agricoltura e uso del territorio sono tra i principali settori che causano gas serra.
Tuttavia l’aumento della temperatura è solo l’inizio della storia. Infatti poiché la Terra è un sistema in cui tutto è connesso, i cambiamenti in un’area possono influenzare i cambiamenti in tutte le altre. Così le conseguenze del cambiamento climatico includono anche intense siccità, scarsità d’acqua, gravi incendi, innalzamento del livello del mare, inondazioni, scioglimento dei ghiacci polari, tempeste catastrofiche e declino della biodiversità.
Si tratta di una sfida gigantesca cui siamo chiamati a rispondere con urgenza per migliorare la nostra vita proteggendo l’ambiente. Conosciamo già, grazie ad esempio alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ,all’ Accordo di Parigi e agli Obiettivi di sviluppo sostenibile, le azioni e le politiche economiche, tecnologiche, produttive e sociali da intraprendere. SI tratta di passare da sistemi energetici basati su combustibili fossili alle energie rinnovabili, di ridurre prima e azzerare poi entro il 2050 le emissioni così da mantenere il riscaldamento globale sotto i 1,5° C.
Ma conoscere le soluzioni non basta: occorre agire perché non abbiamo un pianeta B, un pianeta di riserva.
Ad esempio è stato solo nel corso di COP 28 (che si è tenuta a Dubai tra novembre e dicembre 2023) che si è finalmente utilizzato il concetto di uscita dall’era dei combustibili fossili (l’accordo finale parla infatti di “beginning of the end” of the fossil fuel”) gettando le basi per una transizione rapida, giusta ed equa, sostenuta da profondi tagli alle emissioni e da finanziamenti più consistenti.
Si tratta ora – ha detto il Segretario esecutivo delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico Simon Stiell nel suo discorso conclusivo – “di trasformare questi impegni in risultati economici reali, senza indugio”. Si tratta di un impegno che deve riguardare tutti: mondo politico ed economico, imprese, società, cultura, scuole.
E’ necessario cambiare stile di vita e di convivenza, di consumo e di produzione. Per questo tutti possono e devono far parte del cambiamento perché solo in questo modo sarà possibile realizzare e costruire città sostenibili. Un compito che tocca in prima persona anche e soprattutto gli studenti e le scuole, la generazione che per prima potrebbe subire i danni e i pesantissimi disastri provocati dal climate change.
Ed è a questi temi che è dedicata la sesta lezione del percorso di educazione civica che la Tecnica della Scuola offre gratuitamente a tutte le classi delle scuole secondarie italiane (dalla terza media in su). Puntata che sarà in onda in diretta il 15 marzo, alle ore 11,00 sui canali social, Facebook e YouTube, della Tecnica della Scuola. Ospiti della diretta il responsabile relazioni internazionali di Oxfam Italia Francesco Petrelli e il climatologo Stefano Caserini. Coordina il prof. Aluisi Tosolini, conduce Daniele Di Frangia.
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, con esperienze didattiche particolarmente significative effettuate negli istituti, su uno dei temi delle sette puntate, e verificare la possibilità di realizzare un servizio da trasmettere nel corso della trasmissione, possono mandare una mail a info@tecnicadellascuola.it, indicando un numero di telefono utile per poter essere ricontattati.
Le classi, invece, che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a info@tecnicadellascuola.it, inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.
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