Sono ormai più di 600 le scuole italiane in cui viene adottato il modello della flipped classroom, la cosiddetta “classe capovolta”.
Il dato lo fornisce l’Indire che inserisce questo modello nel più ampio movimento della “Avanguardie educative” che coinvolge tutte quello scuole che in modo strutturato e organizzato promuovono attività didattiche innovative.
In estrema sintesi il modello prevede che l’alunno studi a casa un argomento relativamente nuovo usando materiali multimediali predisposti dall’insegnante.
In classe si approfondisce, si chiedono spiegazioni e ci si esercita da soli o in gruppo.
Si inverte insomma il classico schema spiegazione in classe ed esercizio per casa. Il metodo è certamente interessante anche se bisogna accertarsi che tutti gli alunni dispongano a casa della strumentazione necessaria.
Ed è anche un metodo in cui cambia il ruolo dei genitori che non necessariamente devono aiutare i figli a svolgere esercizi ma possono persino divertirsi con loro nel vedere un filmato o nello svolgere insieme una semplice attività pratica come potrebbe essere quella di scattare qualche fotografia da usare a scuola per produrre un videoracconto collettivo.