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Cambiano i programmi della primaria?

Alcune recenti notizie giornalistiche relative ad una probabile e imminente revisione dei programmi della scuola primaria stanno creando non poca curiosità fra gli addetti ai lavori.
In realtà la previsione era contenuta già nel Dpr n. 89 del 20 marzo 2009 (Regolamento su scuola dell’infanzia e del primo ciclo) che al 4° comma dell’articolo 1 così recitava:  “Nel corso del triennio scolastico 2009/2010-2011/2012, l’eventuale revisione delle Indicazioni nazionali …, da adottarsi mediante regolamento ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è effettuata, sulla base degli esiti di apposito monitoraggio sulle attività poste in essere dalle istituzioni scolastiche”. 
Fino a questo momento alle scuole era stato affidato il compito di “armonizzare” le indicazioni “morattiane” del 2004 con il curricolo di Fioroni, secondo quanto indicato dall’atto di indirizzo del ministro Gelmini del settembre 2009.
Ma adesso, secondo quanto risulta anche alla nostra testata, il Ministro intende proprio dare attuazione al Dpr 89. 
Si parla di programmi che dovrebbero dare più spazio al’insegnamento della matematica e della lingua italiana, discipline nelle quali i nostri alunni incominciano a perdere colpi a partire dalla V elementare.
Il percorso, però, è piuttosto complesso ed è difficile che il nuovo atto regolamentare possa entrare in vigore già a decorrere dal 2011/2012 come qualcuno sta ipotizzando (oltretutto lo stesso Dpr 89 non prevede questi tempi). 
I nuovi programmi, infatti, dovranno essere recepiti da un Regolamento da adottarsi ai sensi della legge n. 400/88 e quindi seguendo una procedura particolarmente complessa: approvazione in prima lettura da parte del Consiglio dei Ministri, acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni, passaggio al Cnpi e al Consiglio di Stato; quindi approvazione in via definitiva del Consiglio dei Ministri, firma del Capo dello Stato, registrazione alla Corte dei Conti e, infine, pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. 
Se anche la procedura dovesse prendere il via a settembre (ipotesi peraltro molto improbabile, visti i ben noti problemi politici della attuale maggioranza) il testo definitivo potrebbe arrivare al Consiglio dei Ministri non prima di marzo-aprile, ma a quel punto nascerebbe un problema: ci sarebbero sì nuovi programmi, ma i libri di testo sarebbero ancora quelli vecchi. 
Tra l’altro, a questo proposito, dovrebbe valere la regola introdotta con l’articolo 1-ter della legge 167/09 secondo cui le adozioni possono essere modificate proprio in  relazione a modifiche ordinamentali. 
A questo punto, l’ipotesi più probabile è che di nuovi programmi per la primaria si parlerà a partire dal 2012/2013, sempre che un cambiamento degli assetti politici generali non provochi un ulteriore rallentamento dell’operazione.

Reginaldo Palermo

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