Prende il via il progetto ‘Con la Scuola’, il cui obiettivo è quello di riformulare i consigli di classe per offrire ai ragazzi una nuova esperienza educativa e da qui cambiare la scuola.
L’iniziativa è di Snam e del consorzio Elis in collaborazione con Luiss Business School, come riporta l’agenzia Dire.
Secondo il consulente della Luiss, si tratta di una metodologia che aiuta la scuola a cambiare, “passando da una scuola dell’insegnamento a una scuola dell’apprendimento, da una scuola orientata all’offerta a una scuola orientata all’esperienza”, il cui obiettivo finale è fare in modo che “in aula ci siano studenti interessati e partecipi, che è l’unica condizione che va rispettata perché qualcuno possa apprendere qualcosa”.
E allora, dicono gli ideatori del progetto, sono necessari dei passaggi:
1) un linguaggio comune da costruire perché nell’esperienza formativa ed educativa il linguaggio è tutto;
2) il coinvolgimento di dirigenti e docenti, perché è fondamentale per capirne i bisogni;
3) la condivisione nel creare una visione di scuola comune;
4) la collaborazione nell’applicare gli strumenti in classe con i ragazzi.
Il punto centrale si basa sull’idea “di lavorare con il gruppo del consiglio di classe”, ma cambiando anche i metodi di lavoro.
Il modello vigente di formazione- aggiornamento per i docenti non è più valido, spiegano gli esperti della Luiss, la strada da seguire è un’altra, quella basata sul modello del consiglio di classe nel quale non è più il singolo decente responsabile di trasferire le informazione sulla sua disciplina, ma è un gruppo di docenti che si interroga e aiuta i ragazzi a capire qual è la modalità migliore per apprendere”.
Ovviamente questo nuovo approccio prevede una serie di passaggi: “ci sarà un periodo iniziale in cui gli insegnanti osserveranno il gruppo classe sospendendo il giudizio, un momento in cui osservare i comportamenti dei ragazzi, senza mettere subito, come si fa adesso, delle etichette a ogni studente”.
Oggi i consigli di classe che hanno aderito all’iniziativa sono 40 e, proprio in osservanza di questa logica, hanno consegnato ai ragazzi “un diario delle esperienze dove ogni volta, alla fine di un lavoro- ha concluso- possono scrivere che cosa è piaciuto loro e che cosa non è piaciuto, dove hanno avuto successo e dove hanno trovato ostacoli. Questa è una palestra in cui tu ti osservi e capisci quali sono i tuoi ostacoli all’apprendimento”.
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