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Cambiare rotta, trasformare l’istruzione, il tema della Giornata mondiale dell’Istruzione. Ci si riuscirà?

Si è appena celebrata la Giornata Mondiale dell’Istruzione, che ogni anno ricorre il 24 gennaio, sancita dall’UNESCO in collaborazione con l’Unione Nazionale degli Studenti (NUS) il 3 dicembre 2018, con l’intento di ribadire il ruolo cruciale dell’istruzione nella costruzione di una società sostenibile.

Il tema del 2022 è “Cambiare rotta, trasformare l’istruzione”, per porre in particolare l’accento sull’istruzione come diritto umano oltre che bene pubblico.

La risoluzione n. 73/25 “Giornata internazionale dell’educazione”, di cui è coautrice la Nigeria insieme ad altri 58 Stati membri, dimostra la ferma volontà politica di sostenere azioni di trasformazione per un’educazione inclusiva, equa e di qualità per tutti. Il diritto all’educazione è sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 (articoli 28 e 29).

Si parla di educazione anche nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei paesi membri dell’Onu.

Rapporto Unesco

A questo fa da sfondo il recente Rapporto Mondiale dell’UNESCO Future of Education (per saperne di più https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000379707) per trasformare il futuro bisogna sostenere uno dei diritti fondamentali dell’umanità, ovvero avere libero accesso all’istruzione, anche attraverso le relazioni tra i vari Paesi e tramite le tecnologie.

Dati Unicef

Gli ultimi dati dell’Unicef, pubblicati proprio in occasione ella celebrazione della Giornata in piena pandemia, dicono che oltre 635 milioni di studenti sono stati colpiti dalla chiusura totale o parziale delle scuole e che sono state perse le competenze di base di calcolo e di alfabetizzazione. Semplicemente, stiamo assistendo a una perdita di scala quasi insormontabile per la scolarizzazione dei bambini – sottolinea Robert Jenkins, responsabile Unicef per l’istruzione – Le interruzioni dell’apprendimento devono finire, ma la semplice riapertura delle scuole non è sufficiente. Gli studenti hanno bisogno di un supporto intensivo per recuperare l’istruzione persa.

La situazione nel mondo

Nei Paesi a basso e medio reddito, le perdite di apprendimento dovute alla chiusura delle scuole hanno lasciato fino al 70% dei bambini di 10 anni incapaci di leggere o capire un testo semplice, rispetto al 53% di prima della pandemia. 

Se si prendono in considerazione alcune situazioni a livello mondiale, in Etiopia, per esempio si stima che i bambini della scuola primaria abbiano imparato dal 30 al 40% della matematica che avrebbero appreso se fosse stato un normale anno scolastico, mentre negli Stati Uniti, sono state osservate perdite di apprendimento in molti stati, in Texas, per esempio, due terzi dei bambini di terza elementare sono risultati al di sotto del loro livello di matematica nel 2021, rispetto alla metà dei bambini nel 2019. In diversi stati brasiliani, circa 3 bambini su 4 nella seconda elementare non riescono a leggere, rispetto a 1 bambino su 2 pre-pandemia.

In Sudafrica, gli scolari sono dal 75% a un intero anno scolastico indietro rispetto a dove dovrebbero essere. Circa 400.000/500.000 studenti avrebbero abbandonato del tutto la scuola tra marzo 2020 e luglio 2021. 

Salute mentale dei bambini

Altro dato che in occasione della celebrazione della Giornata, fa riflettere, è l’impatto sulla salute mentale dei bambini, riducendo loro accesso a una fonte regolare di alimentazione. 

Un numero crescente di dati dimostra che il Covid-19 ha causato alti tassi di ansia e depressione tra i bambini e i giovani, e alcuni studi hanno scoperto che le ragazze, gli adolescenti e coloro che vivono in zone rurali hanno maggiori probabilità di sperimentare questi problemi. Non conta meno il fatto che più di 370 milioni di bambini nel mondo hanno perso i pasti scolastici durante la chiusura delle scuole.  

Italia

L’istruzione è in Italia una delle tre aree d’intervento che costituiscono i pilastri di un importante documento nazionale: il Quinto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, approvato il 21 maggio 2021 dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. È anche il tema al centro di alcuni avvisi pubblici emanati nel 2020 dal Dipartimento per le politiche della famiglia: EduCare.

Spunti di riflessione interessanti si trovano anche nel sito di Reggio Children (https://www.reggiochildren.it/), centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine, conosciuto in Italia e nel mondo come Reggio Emilia Approach®.

Carmelina Maurizio

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