Un’interrogazione indirizzata al ministro dell’Istruzione, affinché si rimetta mano alle normative in vigore relativamente alla responsabilità diretta dei dirigenti nella gestione della sicurezza degli edifici scolastici.
Depositato ieri alla Camera un atto in cui si chiede espressamente che sia rivisto il decreto legislativo 81/2008 «che attribuisce ai dirigenti scolastici, in quanto datori di lavoro, la responsabilità diretta nella gestione della sicurezza delle scuole», a seguito dell’arresto di Livio Bearzi, in carcere dal 10 novembre per il crollo del Convitto avvenuto a L’Aquila durante il sisma del 2009.
Dopo le numerose manifestazioni di solidarietà da parte di diversi colleghi, tra cui quella dell’Associazione nazionale presidi, che chiede siano concessi gli arresti domiciliari per motivi umanitari, e una petizione per la concessione della grazia, anche dei parlamentari intervengono a sostegno di Bearzi – accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose e condannato a una pena di quattro anni di reclusione, dopo la sentenza confermata in via definitiva a ottobre scorso dalla Corte di Cassazione – rivolgendo un’interrogazione alla ministra Stefania Giannini.
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Il sistema di sicurezza delle scuole s’impernia sul passaggio del decreto legislativo in cui si precisa che «gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tal caso – precisa il testo – gli obblighi previsti relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico».
Norme che stabiliscono nel settore delle scuole una duplice posizione di garanzia: quella facente capo alla scuola in quanto datrice di lavoro e la posizione di garanzia facente capo all’ente proprietario.
È dunque l’amministrazione a detenere «gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici», e proprio in vigore della discutibilità e fortissima contraddizione della norma, la richiesta di grazia da parte dei presidi è comprensibile, si legge nel testo presentato dall’onorevole che confida in una risposta celere da parte del ministero.
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