Home Concorsi Cambierà il reclutamento dei docenti? Quali prospettive sono previste?

Cambierà il reclutamento dei docenti? Quali prospettive sono previste?

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Sin dal suo insediamento il Ministro Valditara ha affermato di voler continuare e completare il progetto avviato dal Ministro Bianchi sul reclutamento del personale docente apportando dei cambiamenti al fine di ridurre il precariato e promuovere in modo stabile un profilo docente di alta qualità “basandolo su un modello formativo strutturato e raccordato tra le università, le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) e le scuole, idoneo a sviluppare coerentemente le competenze necessarie per l’esercizio della professione d’insegnante”.

Reclutamento secondo la legge 79/2022

La legge 79/2022 ha disegnato una procedura che dovrebbe diventare permanente, per il reclutamento dei docenti, la suddetta procedura prevede le seguenti fasi così articolate:

  • Una prima fase che prevede un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale a frequenza obbligatoria, corrispondente a non meno di 60 crediti formativi universitari o accademici, di seguito denominati CFU/CFA. Il suddetto percorso dovrebbe concludersi con un esame scritto e un colloquio finale volto ad accertare la capacità professionale acquisita dal candidato. Al superamento del percorso consegue l’abilitazione.
  • La seconda fase consiste nella possibilità del candidato di partecipare a un concorso pubblico nazionale su base regionale o ove il numero fosse limitato su base interregionale. Al suddetto concorso possono partecipare sia docenti abilitati, sia i docenti con 3 anni di servizio nella scuola statale, nell’ultimo quinquennio di cui almeno uno nella classe di concorso specifica senza abilitazione;

vincitori di concorso

I docenti abilitati vincitori di concorso saranno immessi in ruolo con contratto a tempo indeterminato;

i docenti non abilitati vincitori di concorso riceveranno un contratto a tempo determinato per l’intero anno scolastico durante il quale dovranno sostenere un percorso formativo per conseguire i 30 CFU mancanti, superato il suddetto percorso, riceveranno il contratto a tempo indeterminato.

Anno di formazione e prova abilitati

I vincitori del concorso su posto comune, che abbiano l’abilitazione all’insegnamento, sono sottoposti a un periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento determina l’effettiva immissione in ruolo.

Anno di formazione e prova non abilitati

I vincitori di concorso non abilitati, superato l’anno di servizio con contratto a tempo determinato e dopo aver sottoscritto il contratto a tempo indeterminato, sono sottoposti a un periodo annuale di prova in servizio, superato il quale con esito positivo saranno confermati in ruolo.

Fase transitoria

La possibilità di partecipare alla procedura concorsuale per i non abilitati è prevista fino al 31 dicembre del 2024 purché abbiano conseguito i 24 crediti entro il 31 ottobre del2022, oppure conseguono i 30 crediti CFU entro il 31 dicembre del 2024.

Considerazioni

Su quanto previsto dalla legge 79 del 2022, considerato che ancora non sono stati emanati i decreti attuativi previsti, e che i tempi tecnici previsti dalla normativa sembrano abbastanza stretti, da più fonti si ipotizza un rinvio della scadenza del 31 dicembre 2024, anche se ciò dovrebbe prevedere un ulteriore rinvio per gli ITP la cui possibilità di partecipare ai concorsi è prevista proprio fino al 31 dicembre del 2024, se non addirittura un cambiamento di rotta così come ha affermato il segretario generale dell’Uil Scuola Rua, D’Aprile dichiarando che:

“ il sistema dei concorsi messi in campo dal 2012 a oggi non ha dato risposte concrete” e quindi “va modificato”.

Procedendo:

  • con l’ assumere gli idonei delle graduatorie dei concorsi e prevedere dei contratti pluriennali ai docenti non abilitati per i quali avviare un percorso snello di abilitazione seguito da successiva immissione in ruolo.
  • valorizzare e non disperdere l’esperienza sul campo di migliaia di precari che insegnano anche da moltissimi anni e che, a parer nostro, hanno dimostrato “merito sul campo”.
  • consentire di conseguire l’abilitazione a tutto il personale di ruolo con il titolo specifico per altro grado, utile per altra disciplina d’insegnamento.

Intervenire su questo terreno significherebbe modificare strutturalmente, una volta per tutte, il sistema di reclutamento garantendo stabilità non solo al personale interessato ma anche alla continuità didattica.