Campi estivi per mille fra ragazze e ragazzi nei beni confiscati alla criminalità organizzata.
E’ quanto previsto dal Protocollo d’intesa siglato oggi a Locri (RC) dalla Ministra Lucia Azzolina, dal Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra alla presenza del Procuratore Nicola Gratteri, che impegna il Ministero dell’Istruzione e la Presidenza della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie a realizzare percorsi di educazione per studentesse e studenti e di formazione per i docenti sui temi della legalità.
Un fronte su cui il Ministero è da tempo impegnato e su cui intende rafforzare la propria azione, collaborando con tutte le istituzioni interessate.
Subito dopo la firma, la Ministra Azzolina e il Presidente Morra hanno visitato l’Ostello Locride, uno dei beni dove si svolgeranno i campi estivi, gestito da GOEL-Gruppo Cooperativo, che da anni si oppone alla ‘ndrangheta costruendo un modello di sviluppo etico per la Calabria.
Il Protocollo siglato oggi parte proprio dalle attività che si svolgeranno questa estate, fra luglio e agosto, nei beni sottratti alla criminalità organizzata e gestiti dalle cooperative sociali in quattro regioni: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Luoghi simbolo che ospiteranno campi estivi con l’obiettivo di sensibilizzare studentesse e studenti, di guidarli per fare di loro sentinelle attive nel contrasto di tutte le mafie. Da Casal di Principe (CE) a Cerignola (FG), da Corleone (PA) a Isola di Capo Rizzuto (KR), saranno in tutto mille fra ragazze e ragazzi ad essere coinvolti nei quaranta giorni previsti di attività. Tutti giovani che conosceranno dal vivo la realtà dei beni confiscati e potranno vedere con i loro occhi come luoghi sottratti a chi danneggiava il tessuto socio-economico del loro territorio possano avere nuova vita e diventare parte di una economia legale. Undici le cooperative che organizzeranno i campi.
“Con questa intesa diamo la possibilità ai nostri ragazzi di partecipare gratuitamente ai campi estivi organizzati all’interno dei beni confiscati e gestiti da cooperative sociali. Un piccolo ritorno alla normalità, dopo i mesi che abbiamo vissuto e in attesa di fare rientro a scuola, a settembre, in presenza e in sicurezza – sottolinea la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina -. È un progetto che guarda anche alle famiglie provate economicamente in questi mesi dall’emergenza sanitaria e spesso impossibilitate a organizzare anche una piccola vacanza. Ma vogliamo dare anche un segnale forte con questa iniziativa, ribadiamo l’importanza della presenza della Scuola e dello Stato nei territori. Stiamo dicendo ai ragazzi che devono sempre scegliere la legalità, rifiutare ogni forma di corruzione, perché agire secondo le regole rende liberi. Mentre chi cade nella rete della criminalità organizzata diventa pedina di un sistema che non vuole il bene delle persone, ma le vede come strumenti per raggiungere i propri obiettivi”.
“Porteremo giovani e studenti a conoscere e vivere la realtà dei beni confiscati alle mafie. Potranno toccare con mano come sia possibile fare economia legale ed etica in un territorio mortificato dalla criminalità organizzata – commenta il Presidente Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra -. Daremo in concreto ai nostri ragazzi la possibilità di comprendere le differenze e scegliere in futuro la strada giusta, fatta di cultura e legalità. Inoltre siamo veramente soddisfatti di questa perfetta sinergia con il Ministero dell’Istruzione perché tra i compiti della Commissione Antimafia c’è proprio la promozione della cultura della legalità per le scuole. Questo progetto sui beni confiscati di così ampio respiro, è solo un primo tassello di iniziative che con la Ministra Azzolina si andranno a concretizzare a breve”.
“Oggi sono qui perché ci credo. Sono fortemente convinto dell’importanza e dell’utilità di questo progetto. Siamo riusciti finalmente a fare rete, fare sistema. Per questo ringrazio il Ministero dell’Istruzione, la Commissione Antimafia e le tante cooperative sociali protagoniste di quest’iniziativa – commenta il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri -. Gestire un bene confiscato alla mafia è molto difficile, qui si fa impresa solidale. Questo è un grande insegnamento di antimafia vera e concreta”. Gratteri ha poi aggiunto: “Sogno una scuola con strutture belle, colorate, moderne, che riesca a trattenere i bambini e i ragazzi anche di pomeriggio, dove leggere, discutere, capace di non lasciare questi ragazzi da soli, non diventare figli della strada. E insieme ai progetti per la legalità sogno anche un progetto sulla lingua italiana”.
Il Protocollo si articola in un Piano pluriennale che prevede la collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e la Commissione Parlamentare Antimafia per attività formative e informative che coinvolgano docenti e studenti, con percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, visite didattiche e gemellaggi.
Ma anche convegni, seminari di studio, manifestazioni, occasioni di confronto mediante la condivisione delle esperienze di chi combatte la mafia quotidianamente e di chi gestisce beni confiscati, con progetti formativi anche al di fuori delle aule scolastiche.
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