Qualche ora fa, sul profilo facebook di Marco Campione, responsabile scuola del partito democratico della Lombardia e capo segreteria, ai tempi in cui Sottosegretario di Stato al Miur era Roberto Reggi (quello delle 36 ore di servizio settimanali dei docenti), appare un’accusa pesante rivolta agli insegnanti che, secondo Campione, avrebbero imbrattato i muri della sede del PD di Bologna. Un atto di accusa pesante e privo di ogni prova fondata. Per fare certe accuse, che potremmo definire gratuite, servirebbero prove evidenti, altrimenti sarebbe meglio tacere. Il fatto che ha spinto l’incauto esponente PD, che si occupa di scuola pur non essendo un insegnante e non avendo mai conseguito una laurea, come appare dal suo curriculum vitae, è il triste episodio capitato alla sede del PD di Bologna, dove qualche incivile ha scritto, nei muri esterni di quella sede, la seguente scritta: “Renzi Boia della Scuola”.
Ma quale accusa avrebbe rivolto Marco Campione , dal suo profilo facebook, agli insegnanti? Ecco cosa scrive l’esponente lombardo del PD: “Questi sedicenti insegnanti con quale coraggio spiegheranno ai loro alunni (i nostri figli) il rispetto per la cosa pubblica e i più elementari principi costituzionali?”.
Ma cosa ne sa Campione dell’essere insegnante, visto che nella sua vita ha fatto scelte diverse , rispetto chi ha sacrificato anni della sua esistenza studiare, laurearsi e abilitarsi all’insegnamento? E poi come può accusare gli insegnanti o sedicenti tali, di quell’atto così incivile? Si tratta di un infortunio quello fatto da Campione, che segue quello della Giannini che definì squadristi, alcuni docenti che protestavano rumorosamente contro la sua riforma.
Sul profilo facebook di Campione, infuria la protesta di tanti insegnanti rispetto all’infelice accusa del responsabile scuola del PD per la Lombardia. Quindi ecco arrivare dopo qualche ora dal primo post, una parziale rettifica di Marco Campione: “Comunicazione di servizio: il mio post precedente non voleva dire che sono stati dei docenti ad imbrattare la sede pd di bologna (forse si forse no vedremo). Intendevo stigmatizzare l’atteggiamento di chi – insegnante – considera questi o altri metodi non democratici normali e legittimi”.
La rettifica, anche se parziale, è gradita. Infatti in tale rettifica, per lo meno, si lascia il dubbio che a fare un gesto cosi deplorevole siano stati degli insegnanti. Ma la cosa grave è che politici che dovrebbero essere al servizio di un bene così prezioso come l’istruzione, abbiano il pregiudizio che possa esistere tra gli insegnanti persone di così infimo livello, capaci di imbrattare i muri di una sede politica e scrivere che il Presidente del Consiglio italiano sia un “Boia”. Questo non ci lascia indifferenti e ci turba moltissimo. Tuttavia Marco Campione deve sapere che gli insegnanti degni di questo nome, e sono la stragrande maggioranza, stigmatizzano con il massimo dello sdegno di cui sono capaci, azioni come quelle accadute nella sede PD di Bologna , ma tutto questo non significa che il dissenso non abbia le sue più alte ragioni di esistere. Il Partito democratico si è reso totalmente responsabile di un atto legislativo barbarico e che non ha scusanti di alcun genere ….
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