L’esempio da seguire, da far conoscere ai tanti giovani che purtroppo oggi abbandonano scuola e progetti perché la strada è troppo in salita, viene da Modena. Da una terra per tradizione contadina, dove per molti il senso del dovere rimane più forte del disimpegno e del “tutto e subito”. Non si può non dare, quindi, il giusto merito alla caparbietà di Cecilia Camellini, la 19enne non vedente, nota campionessa del nuoto paralimpico internazionale, che in questi giorni ha terminato le quattro prove previste per il conseguimento della maturità presso il liceo Classico “Muratori” di Modena.
Le cronache locali raccontano di una ragazza che ha affrontato gli scritti avvalendosi di un computer personale fornito di barra braille (come richiesto dall’Unione ciechi e dagli insegnanti del suo istituto): prima ha svolto la verifica d’italiano, poi ha tradotto la versione di Seneca “Lettera a Lucilio, lettera 74”, infine a risposto ai quesiti del temuto “quizzone”.
L’unico favore che la commissione le ha concesso, rispetto ai compagni, è stato quello di interrogarla per prima, il 30 giugno, in modo da permetterle di raggiungere il prima possibile i compagni della nazionale italiana di nuoto, che da alcuni giorni si sono radunati per preparare al meglio gli Europei di categoria. Docenti e presidente l’hanno comunque interrogata un’ora. E lei, sembra, ha risposto a tutte le domande, stavolta senza bisogno di ausili, confermando gli ottimi voti con cui era stata ammessa. Tra due settimane conoscerà il voto. Poi parteciperà alle selezioni per accedere ad una Facoltà emiliana di Psicologia. Con la testa già alle Paraolimpiadi del 2012.