“Dopo le parole del presidente Mattarella, l’agenda della politica dovrebbe davvero cambiare”: iniziando a pensare che i diritti acquisiti negli anni non sono privilegi.
Lo sostiene Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, in un’intervista a Repubblica del 2 gennaio, in cui ribadisce il no ai voucher e le linee da percorrere nel nuovo anno.
“Quello del Presidente – sostiene la sindacalista – è stato un discorso inequivocabile, preciso, sul valore centrale del lavoro nella vita comunitaria; sui giovani e il lavoro. Un discorso a tutto tondo con il lavoro a fare da filo conduttore e non come passaggio di routine”.
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E ancora: “se si vuole avere una prospettiva, se si vuole investire giustamente su ‘Industria 4.0’, bisogna puntare sulla qualità del lavoro. Una strada diversa, incompatibile con quella che sostiene i voucher”, sottolinea Camusso, secondo cui “non si tratta di modificare alcune regole, si tratta di farle scomparire perché non solo offendono, come quelle sui voucher, la dignità delle persone, ma creano un precariato ancora più insopportabile di quello che si doveva eliminare”.
Camusso sostiene anche di non volere le dimissioni del ministro del Lavoro Poletti. “Il problema non sono le dimissioni singole, ciò che va cambiato sono le politiche. A cominciare da quelle per l’occupazione”, dichiara.
“E bisogna smetterla di dare per scontato che i diritti conquistati negli anni siano da considerarsi privilegi e quindi da negare ai giovani”, conclude la leader del sindacato più grande d’Italia.