Canada, contro il caro tasse migliaia di studenti sfilano seminudi
Tutto il mondo è paese. Soprattutto quando si parla di giovani. Ecco che allora apprendiamo con un pizzico di meraviglia la notizia che il 3 maggio migliaia di studenti canadesi hanno sfilato per le strade di Montreal con indosso il “minimo indispensabile”, per evitare l’arresto per oltraggio al pubblico pudore: l’obiettivo era quello sensibilizzare i cittadini, oltre che il governo, sull’aumento graduale delle tasse universitarie.
Lungo le strade le ragazze hanno camminato coi seni appena velati da foulard rossi, il colore del movimento studentesco. Mentre slip e tanga erano gli unici “capi” dei loro colleghi uomini.
Applausi, grida e stupore hanno accompagnato la sfilata per le strade della capitale del Quebec, assieme a un’implacabile pioggerellina. “I corpi degli studenti contro i rialzi”, oppure “Charest, tu vuoi la nostra pelle”, o ancora “Ci geliamo il didietro per la gratuità scolastica”, si leggeva su alcuni striscioni, o direttamente sulla pelle degli studenti. Si tratta dell’ennesima protesta, stavolta davvero originale, anche se al limite della provocazione, allestita per opporsi a quella che sostengono sia una vera e propria lesione del loro diritto di imparare: un accesso all’istruzione agevole, non riservato ai ricchi.
Gli studenti hanno deciso di quasi denudarsi dopo ben dodici settimane di manifestazioni, scioperi e anche duri scontri con le forze dell’ordine. Sono 170.000 quelli della provincia francofona del Canada che si oppongono all’aumento previsto delle tasse accademiche di 1.625 dollari in cinque anni (325 dollari l’anno), che arriverebbero così a 3.800 dollari: un compromesso proposto recentemente dal governo è stato rimandato al mittente. La risposta è solo una: niente aumenti.