L’ordinanza del Tar è rivolta, scrive Il Corriere della Sera, a una scuola in provincia di Lodi che ha avuto imposto la cancellazione dei voti bassi, scritti e orali, di uno studente di 14 anni con disturbi dell’apprendimento (Dsa, cioè dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia). Per i giudici la scuola non avrebbe provveduto a predisporre il Piano didattico personalizzato.
Modificati i voti, l’ordinanza del Tar è destinata a far giurisprudenza, perché le insufficienza sono state date senza rispettare le leggi vigenti in materia di Dsa. Ma non solo, essendo stata la disposizione applicata con effetto immediato, non occorrerà più aspettare l’esito finale della conclusione dell’anno.
I genitori, riporta Il Corriere, «avevano depositato molto tempo prima dell’inizio dell’anno scolastico tutta la documentazione con cui attestavano le difficoltà del ragazzo. La scuola avrebbe dovuto attivarsi subito applicando la legge. Ma in particolare alcuni professori hanno continuato a ignorare le richieste. Lo studente è così incappato in una serie di insuccessi scolastici con pesanti ripercussioni sulla propria autostima e motivazione all’apprendimento».
Per gli studenti con Dsa – disturbi che affliggono il 5% della popolazione scolastica di ogni ordine e grado – secondo il provvedimento e le successive linee guida, gli istituti scolastici devono adottare metodologie didattiche personalizzate.
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