Con il nuovo anno scolastico, spariranno 51 scuole. La perdita arriva a 102 istituti, perché il taglio riguarda altrettante sedi sottodimensionate, che scenderanno da 385 a 334. In tutto, si passerà da 8.382 scuole dello scorso anno a 8.281.
A denunciarlo Anief che parla di “solita operazione in chiave spending review, aggravata dal dato Miur che ha certificato un incremento di allievi. E a rifilarla è quell’Esecutivo che, più di tutti, si è professato promotore di una scuola di qualità”.
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“In questo modo si costringono i presidi a fare i salti mortali per gestire due o anche tre scuole a testa, con spesso una decina di plessi distanti chilometri tra loro. Dal 1° settembre saranno 2mila, uno su quattro, gli istituti che andranno in reggenza. In questo modo continueremo ad avere scuole abbandonate al loro destino, affidate a vicari sottopagati e a presidi, a loro volta, con stipendi dimezzati e costretti a vivere alla giornata e a tamponare a distanza le emergenze”.