I lettori ci scrivono

Candidati bocciati superano i candidati vincitori, l’esilarante seguito del Concorso Ds 2017

Non c’è pace per il concorso Dirigenti Scolastici del 2017! A distanza di 7 anni il concorso DS 2017 non finisce di stupire con mirabolanti coupe de theatre che lasciano attoniti e amareggiati.
Sì, perché se questo concorso ha insegnato qualcosa, è che il Ministero dell’istruzione e del Merito non ha interesse a ricercare il Merito. Sembrerebbe che in un concorso per dirigenti in Italia ció che conta NON sia superare le prove, ma piuttosto trovare ogni escamotage pur di arrivare alla meta, saltando gli ostacoli.

Il 1° settembre 2024 un numero significativo di candidati bocciati alle prove ordinarie del concorso 2017 sarà Ds in virtù di un concorso riservato ad hoc, cucito su misura per loro. Si tratta, è bene ricordarlo, di candidati che non hanno superato talvolta nemmeno la fase preselettiva del concorso!

E ora siccome la Nazione si è accorta di avere bisogno di Dirigenti Scolastici, e il concorso ordinario 2024 è ancora indietro nelle sue fasi, arriva l’ulteriore emendamento ad hoc per cui ai bocciati del concorso 2017, ribattezzati “riservisti” nel 2024, verrà dato il 100% dei posti disponibili.
Il 100%!! Ai bocciati del concorso 2017!!. Come dire che agli studenti bocciati riserviamo per il prossimo anno una bella borsa di studio!!

Una situazione surreale che fa di candidati bocciati, gli unici beneficiari di una condizione speciale (una sanatoria) che li vede bypassare tutti: i ds fuori regione, che non avranno più modo di rientrare in regione ed una ulteriore categoria di dirigenti scolastici dimenticati e ignorati da tutti: i vincitori del concorso 2017 che, assegnati fuori regione, hanno dovuto inviare rinuncia all’incarico, non per capriccio ma per condizioni familiari e personali proibitive.

Questi vincitori (che, a differenza dei bocciati, hanno superato TUTTE le prove concorsuali) sono entrati subito a far parte di una categoria negletta, che nessuno vuol nemmeno considerare. Nè la politica, nè i sindacati. Questi vincitori si sarebbero accontentati di essere collocati in fondo alla graduatoria, di passare da primi ad ultimi. Invece sono stati totalmente cancellati!
“D’altronde avete rinunciato alla nomina!”
Questo ci sentiamo ripetere ogni volta che dal 2019 proviamo a esprimere le nostre rimostranze.
“Il bando era chiaro! La rinuncia equivale a depennamento.”
Ma il bando era chiaro anche quando parlava di un corso/ concorso, poi trasformato in semplice concorso, era chiaro anche quando parlava dei criteri di superamento della preselettiva, poi ripensati ex post con il concorso riservato, era chiaro anche quando parlava dei criteri di superamento della prova scritta e orale, anche essi poi oggetto di ricorso e ripensati con il concorso riservato.

Ora ci si domanda: quale Paese sceglie di avviare un concorso riservato per i bocciati (con prove discutibili e indici di superamento pari a oltre l’80%), quando dispone di candidati già vincitori, tra l’altro posizionatisi alti in graduatoria nel 2019, ma non ‘abbastanza in alto’ da poter restare nella propria regione?
Forse l’evangelico ‘beati gli ultimi, che saranno i primi’ significava proprio questo…
I vincitori rinunciatari sono finiti in una sorta di pesante damnatio memoriae, macchiatisi di una vergogna troppo grande che non può essere risarcita: AVERE RINUNCIATO.

E allora è giusto che candidati che non avevano superato alcuna prova per qualche ragione abbiano più diritti di chi le prove le aveva superate??
Ai rinunciatari non è stata data la possibilità né di partecipare al concorso riservato, né tantomeno di partecipare al nuovo concorso bypassando la preselettiva: ad esempio loro che avevano già superato ogni fase concorsuale, per cosa dovevano essere preselezionati?

Quante cose stonano in questa faccenda!!

E perché noi DS, effettivi vincitori, non dobbiamo avere voce? Troppo pochi per far rumore?
Davvero il nostro Paese preferisce agevolare un gruppo dì bocciati in luogo di chi aveva onestamente superato ogni fase concorsuale? Che Paese è un Paese che fa queste scelte? Che insegnamento dà ai suoi cittadini? Che fiducia nella giustizia e nell’onestà instilla nei suoi figli?

Ci piacerebbe davvero essere rappresentati da una politica che rifletta su questa situazione irrazionale e che dia voce ad una categoria totalmente abbandonata.
Dimostri la politica che si deve avere fiducia nella giustizia e nell’onestà e decida di sostenere e reintegrare nei ruoli di Dirigenti Scolastici anche noi; noi che abbiamo rinunciato ad andare lontano da figli appena nati, ma non alla possibilità di poter ancora servire lo Stato come Dirigenti, dopo avere superato OGNI FASE delle procedure concorsuali previste!

Il Comitato dei DS depennati, legittimi vincitori del concorso 2017

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