Con la decisione del Miur di accorpare alcune regioni per le sedi dove dovranno essere svolte le prove di esami per il concorso, i candidati si trovano pure a dover superare un ulteriore ostacolo: quello di raggiungere le sedi.
A causa dell’esiguo numero di posti disponibili sul territorio e in previsione di una non vasta partecipazione alle prove il Miur ha pensato bene che a spostarsi, e dover dunque viaggiare con costi carico, siano i candidati, accorpando diverse sedi in un’unica sede.
Tra le regioni interessate ci sono il Molise e l’Abruzzo, dove si svolgeranno soltanto le prove per i maestri di infanzia e della scuola primaria, gli altri dovranno spostarsi fuori regione.
Stesso problema dovranno affrontare i candidati della Sardegna e della Basilicata, che risultano essere i territori che hanno subito maggiormente l’accorpamento disposto dal Ministero.
Tra i casi più incredibili ci sono i candidati di aeronautica e geologia che per svolgere le prove dovranno volare in Sicilia o in Veneto.
Per la Sardegna inoltre saranno 52 le classi di concorso ad essere svolte in Lazio e Toscana. Ma il provvedimento del Miur ha colpito in particolare le classi di concorso specialistiche, come quelle musicali, che, non solo soffrono l’esiguo numero dei posti messi a disposizione, ma anche il dover spostarsi in altre Regioni per sostenere le prove.
E allora per quanto riguarda geografia: per il Nord le prove saranno svolte in Lombardia, per il Centro nel Lazio e per il Sud in Campania. Addirittura i violoncellisti veneti dovranno raggiungere la Campania per svolgere le prove del concorso.
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“Il governo vuole risparmiare. Ma come al solito lo fa sulla nostra pelle: a rimetterci i soldi saremo noi alla fine”, protestano gli insegnanti che si preparano agli scritti. “L’aereo e l’albergo ce li paga Renzi, visto che siamo precari e non abbiamo diritto a ferie retribuite?”.
“Per costruzioni navali dovrò andare in Liguria, per altre due materia i test si fanno qui in Campania”, racconta un candidato a Il Fatto Quotidiano. “Spero che le date non siano troppo vicine o addirittura sovrapposte: tra i titoli d’accesso il dono dell’ubiquità non è ancora richiesto”.
“Il contratto a tempo determinato dà diritto solo a permessi non retribuiti”, spiega Sandra, insegnante di geografia in Calabria. “Pensate quanto ci costerà questo concorso. Il Miur risparmia due volte: accollando a noi l’accorpamento delle procedure, visto che dovremo spostarci a spese nostre. e poi non pagandoci lo stipendio a scuola”. “Il viaggio, le ferie, le spese: tutto per la miseria di pochi posti in palio. Mi viene da ridere per non piangere”.
E anche di questo si lamenta Pino Turi, segretario generale della Uil scuola: “Come al solito il ministero ha voluto fare da solo. Se ci avesse consultato avremmo potuto trovare delle soluzioni. Ad esempio si poteva pensare di accorpare, dove possibile, classi di concorso diverse nella stessa Regione, oppure far svolgere almeno gli scritti nel territorio di appartenenza, sotto la supervisione di un altro Usr. Adesso non resta che criticare e rimboccarsi le maniche”.
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