“Migliaia d’insegnanti del Sud stanno ricevendo l’annuncio di una deportazione, un dramma umano e sociale opera di un governo di banditi.”- ha dichiarato Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del PCI. “Si spezzano legami, si allontanano d’autorità persone, molte non più in giovane età, da impegni familiari che non si possono delegare. E inoltre si privano le regioni meridionali di energie essenziali per lo sviluppo sociale e civile. Energie di cui c’è bisogno: bastava restituire alla scuola del Sud le decine di migliaia di cattedre tagliate dalla Gelmini, bastava iniziare a colmare lo storico divario nord-sud sul tempo pieno.
Il governo non ha questo interesse: ha confermato i tagli dei governi di destra, diminuendo il tempo di studio e moltiplicando le classi pollaio e con la 107 si è costruito una scuola asservita e senza diritti.
Le nostre denunce sulle conseguenze cosiddetta “buona scuola” trovano un’amara conferma, e non è che l’inizio.
Pensiamo che l’intero paese debba prendere atto di questa vergogna. Bisogna fermare questa macchina e rimettere la scuola italiana su binari degni di un paese civile”.- ha concluso Cangemi
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