“La scelta di Massimo Bussetti come nuovo ministro dell’istruzione è molto preoccupante. Si occuperà della scuola italiana un ministro della Lega, cioè di quel partito che non solo ha pienamente sostenuto controriforme devastanti come quella della Gelmini e dalla Moratti, ma che si è caratterizzato per campagne vergognose contro la scuola meridionale e gli insegnanti del Sud. Un partito che predica la discriminazione dei ragazzi e dei bambini immigrati, fin dagli asili nido”, ha dichiarato Luca Cangemi, responsabile scuola del PCI.
“Non meno inquietante del profilo politico è il profilo “tecnico” del nuovo ministro. Un profilo costruito in quella regione Lombardia che è stata all’avanguardia nei processi “sperimentali” di ristrutturazione autoritaria e aziendalistica della scuola, avviati in stretto ed evidente rapporto con la Confindustria. In particolare negli ultimi mesi il Dr. Bussetto si è pubblicamente distinto nel sostegno alla sperimentazione della scuola superiore quadriennale, ulteriore, devastante colpo alla qualità dell’istruzione pubblica (e all’occupazione).
Questo tipo di ministro dovrà interpretare il cosiddetto “contratto di governo” che sulla scuola, così come sull’università e la ricerca presenta diverse ambiguità e molti silenzi. Silenzi innanzitutto sulle risorse che saranno messe a disposizione del settore.
La nostra previsione è che presto saranno necessarie significative iniziative di lotta per chiarire al Dr. Bussetti l’indisponibilità dei lavoratori e della lavoratrice del comparto della conoscenza, così come del mondo studentesco, ad accettare iniziative regressive e discriminatorie ed ulteriori colpi al carattere pubblico e democratico dell’istruzione”, ha concluso Cangemi.
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