Salvatore Giuliano, sottosegretario del Movimento 5 Stelle all'Istruzione, Università e Ricerca
Continua a far discutere la figura di Salvatore Giuliano, designato come ministro dell’Istruzione nel caso il Movimento 5 Stelle dovesse salire al Governo.
Stavolta, l’attacco arriva da Luca Cangemi, di Potere al Popolo: “Il ministro cinque stelle dell’istruzione afferma che il 5 maggio 2015 non partecipò al grande sciopero contro la “riforma” renziana dell’istruzione solo perché c’erano le prove Invalsi.”
Cangemi, però ribatte in tre punti: “prima di tutto, non è vero perché le prove furono spostate. Secondo, non è vero perché in un documento pubblico orgogliosamente Giuliano annuncia #iononsciopero giudicando positivamente la riforma. Terzo, fosse anche vero, avremmo un preside talmente affezionato alle prove Invalsi (che tanti insegnanti contestano) da rinunciare allo sciopero in un momento decisivo. In sintesi una vergogna“.
E’ normale tanto accanimento in campagna elettorale, soprattutto dopo le prime dichiarazioni del preside Giuliano, che sembravano un po’ timide nei confronti dell’abolizione della riforma buona scuola. Lo stesso dirigente ha poi smentito e spiegato il suo pensiero nei confronti della 107.
Fatto sta che, a poche ore dalle elezioni, si è creato un caso enorme su una forza politica che sta continuando ad avere una eco mediatica.
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