La sentenza della Corte di Giustizia europea impone finalmente l’assunzione di 250.000 docenti precari, che per anni hanno consentito l’apertura delle scuole in Italia, venendo ripagati con inaccettabili vessazioni, il licenziamento, l’emigrazione forzata.
La manovra di Renzi per le assunzioni, propagandata in questi mesi,si rivela per quello che è sempre stata: un atto disperato ma insufficiente per fronteggiare quanto stava maturando in sede europea.
Adesso bisogna costringere il governo a dare corso subito alle assunzioni, senza forme di precariato mascherato, senza riduzioni di diritti sul piano contrattuale e previdenziale, con il pieno riconoscimento della dignità professionale.Questo significa che è necessario operare sugli organici in modo opposto a quanto fatto finora: bloccando i trasferimenti forzati dei soprannumerari, sbloccando i pensionamenti, ripristinando le ore tagliate in questi anni, diminuendo il numero di alunni per classe arrivato a livelli incompatibili con la didattica.
La sentenza della corte europea per la scuola italiana è un’occasione di chiudere la stagione dei tagli e riprendere il ruolo che le è assegnato dalla Costituzione.
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