Cantano vittoria i sindacati dopo l’ultimo comunicato del Ministero sulle modalità da seguire per le nomine dei supplenti.
"I capi d’istituto – si legge nel comunicato del 30 agosto – nel rispetto dell’ordine di graduatoria, coordineranno la loro azione tramite conferenze di servizio provinciali e attraverso "reti locali", cioè accordi tra scuole dello stesso bacino d’utenza. Con l’ovvio impegno di fondo di garantire la nomina per tutti gli aventi diritto".
Il segretario nazionale della Uilscuola Di Menna commenta: "Le questioni che abbiamo posto e la discussione sembrano aver contribuito a trovare una soluzione, che è quella auspicata. Vale a dire quella delle reti locali o scuole-polo e, comunque, di forme di coordinamento – ha concluso – che garantiscano il diritto di graduatoria".
Ancora più esplicita è la Cgilscuola che parla di "marcia indietro (parziale ma insufficiente)" del Ministro e – nel titolo del proprio comunicato – annuncia che l’Amministrazione accetta sia l’ipotesi delle scuole-polo che la necessità di rispettare l’ordine di graduatoria.
Ma, dal Ministero, fanno osservare che nella nota di chiarimento non si parla mai di scuole-polo, bensì di "reti di scuole".
Pronta la replica di Cgilscuola che ironizza: "La soluzione che noi abbiamo proposto è quella di scuole, tra loro coordinate, che, una per ogni classe di concorso procedano a convocare i supplenti e a farli scegliere. Noi le abbiamo chiamate, come usualmente si fa, scuole polo. Ma se il Ministero vuole usare altri nomi, non facciamo questioni di nominalismo".
E l’Anp fa osservare che – fino a prova contraria – ciò che fa fede è il contenuto delle note tecnioche che non è stato nè modificato nè integrato.
Ma nel concreto quali diritti verrebbero lesi dalle nuove regole?
Secondo la Cgilscuola è pur vero che le recenti disposizioni ministeriali garantiscono l’assunzione a tutti coloro che ne hanno diritto sulla base della graduatoria; ma – sempre secondo la Cgilscuola – ai supplenti non viene garantita la scelta della sede sulla base della posizione in graduatoria.
E questa sarebbe – a parere del sindacato di Enrico Panini – non solo una lesione dei diritti dei precari, ma anche "una prima apertura alle richieste dell’ANP di poter assumere direttamente i docenti".
Da giovedì 6 settembre nelle singole scuole o in quelle sedi di reti si darà avvio alle operazioni per assumere gli 80mila supplenti annuali necessari.
Il clima non sarà dei più sereni: Gilda e confederali stanno già minacciano di rivolgersi ai giudici del lavoro per tutelare i diritti dei precari. A farne le spese potrebbero essere i capi di istituto che si troveranno a fronteggiare una situazione del tutto inedita.