Il ministro, saputo in quale clima di caos e in quali condizioni di disorganizzazione si è svolto il concorso riservato per dirigenti scolastici svoltosi il 6 maggio scorso Roma, si indigna e manda accertamenti.
Che si indigni gli fa onore, come pure che mandi accertamenti, ma è una indignazione fuori tempo massimo che assomiglia un po’ all’andazzo generale della nostra Italia: si sa che gli argini dei fiumi sono deboli, che gli alveoli sono intasati ma si interviene, indignandosi, dopo che le alluvioni hanno fatto i disastri.
E così è successo con questo ennesimo concorso speciale.
Al ministero sapevano bene che si trattava di oltre 2300 candidati che avrebbero invaso gli Hangar di Roma, approntati alla meglio per espletare le prove. E sapendolo, i responsabili al ministero, avrebbero dovuto implementare tutte quelle risorse necessarie per svolgere gli esami in piena serenità, normalità e correttezza, senza stress e senza dovere costringere a gridare, come pare sia avvenuto durante l’attesa delle prove, da parte di alcuni candidati dirigenti: vergogna, vergogna.
In altri termini, pare che gli esami approntati dal ministero, coinvolgendo le ditte esterne abilitate all’uopo, si siano svolti senza fare tesoro delle precedenti esperienze, come se le passate incongruenze non avessero fatto scuola.
Si fa iniziare infatti una prova per 2300 persone alla 10,30, ignorando che occorre accertarsi dei documenti, assegnare un pass, una postazione e un tablet.
E invece si aprono i primi cancelli alle 8,30 e poi a uno a uno si fanno entrare in questi enormi locali senza sedie, senza mezzi, senza bagni, nell’afa in attesa che scocchino le 10,30, anche se le operazioni iniziano pure dopo. E così, dopo ore e ore di attesa finalmente si incominciano a prendere le generalità.
Certamente, c’è gente che si sente male, dopo tante ore in piedi, mentre il personale di sorveglianza non sa dove mettere le mani e cosa fare.
Tuttavia, le altre cronache non interessano, non serve a nulla raccontarle e ognuno di quei 2300 dirigenti in pectore avrà qualcosa da dire e lamentare.
Il succo della faccenda è però un altro: perché tanta cattiva organizzazione? E ripetiamo: non è il primo concorso questo con tanti candidati, per cui l’esperienza avrebbe dovuto essere maestra. E invece?
Ma non solo: questo era un concorso riservato perché in quello ordinario furono individuate delle irregolarità, stigmatizzate con parole di fuoco dall’ allora opposizione che però è ora al governo e che ha voluto, come aveva promesso, che si ripetesse la prova ma che organizza questa prova “speciale” senza gli speciali accorgimenti, quegli stessi in pratica che contestava alla maggioranza ma che anche ora sono mancati. In pratica, contraddizioni nella contraddizione che contraddice la contraddizione stessa. Che contraddizione!
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