Lo riferisce “Il fatto Quotidiano”. Graduatorie prima in ritardo, poi sbagliate e quindi da rifare. E l’assegnazione delle cattedre rischia di essere stravolta per la terza volta in due mesi, a causa di una serie incredibile di rallentamenti ed errori.
Le graduatorie d’istituto, d’altronde, sonnecchiano un po’ in tutta Italia, malgrado le procedure di aggiornamento siano iniziate a maggio. In mancanza delle nuove graduatorie, dunque, a settembre le supplenze sono state assegnate in base alle vecchie, con la riserva di sostituire i docenti in corso d’opera.
Ma a Milano il pasticcio è stato davvero grosso. Le graduatorie sono state pubblicate il 16 ottobre e quindi i supplenti “fino ad avente diritto” sono stati sostituiti da quelli definitivi.
Definitivi…non definitivi. Il 22 ottobre, infatti, sul sito dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia è apparsa una strana nota, con oggetto “Nuova produzione graduatorie d’istituto”.
In sostanza, viste le “troppe segnalazioni relative ad anomalie ed errori riscontrati sul Sidi”, l’Usr “ritiene più opportuno procedere alla produzione di nuove graduatorie”.
Le graduatorie del 16 ottobre sono risultate colme di errori di ogni genere (compilazione confusa delle domande, interpretazione complicata dei punteggi, sbagli manuali delle segreterie) e, per evitare una pioggia di pericolosi ricorsi, l’Usr ha preferito ritornare sui suoi passi e riformularle, sospendendo le precedenti.
Sei giorni sono intercorsi fra pubblicazione e sospensione, ma alcuni docenti erano già stati chiamati in cattedra. E adesso il problema diventa il momento della firma del contratto. Per quelli che lo hanno ratificato entro il 22 ottobre non dovrebbero esserci ripercussioni (anche se pure qui potrebbero esserci ricorsi). Per tutti gli altri invece (e non sono pochi, visto che spesso la firma non arriva nello stesso giorno dell’accettazione della nomina), la beffa è dietro l’angolo: il contratto, che in un primo momento doveva essere fino al 30 giugno, è stato trasformato in “fino ad avente diritto”.
Insomma ciò che sembrava definitivo è diventato temporaneo. Con grande caos nelle scuole. Che in poche settimane vedranno per la terza volta l’avvicendarsi di nuovi docenti.
Dunque le supplenze dovranno essere riassegnate. L’efficienza, l’antico mito del Nord, ormai è solo un lontano ricordo, in Italia tutti pari son…
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