Secondo l’Associazione Editori il ritardo parte dalla mancanza di direttive sui tetti di spesa da parte del ministero. Per la Cisl, invece, gli editori non sarebbero riusciti ad adattarsi agilmente alle indicazioni del Miur sugli strumenti digitali per l’integrazione dei volumi cartacei.
Ma ci sarebbe soprattutto l’ingresso di numerosi titoli nuovi, dovuti alla caduta del vincolo pluriennale di adozione dei testi da parte delle scuole, che avrebbero rallentato i processi di stampa e consegna.
Gli insegnanti si arrangiano utilizzando mezzi alternativi per portare avanti il programma ma, quando tornano a casa, molti studenti italiani non possono avvalersi dei libri per poter memorizzare le nozioni apprese durante le lezioni.
“I ritardi ci sono ogni anno – dice Gianluigi Dotti, responsabile del centro studi della Gilda Insegnanti – ma questa volta il problema sembra più diffuso. Anche gli studenti più diligenti sembrano faticare a trovare i testi scolastici”. Se per Dotti, la mancanza dei libri è spesso riportabile a una noncuranza degli studenti, nel 2014 anche “alcuni di quelli non negligenti sono sprovvisti dei libri di testo”.
Stando a quanto dichiarano i distributori e le librerie, quest’anno sarebbero diversi gli editori in ritardo sulla stampa e la consegna dei volumi. Il motivo, secondo Giorgio Palumbo, presidente del gruppo educativo di Aie (Associazione italiana editori), è da cercare al ministero dell’Istruzione: quest’anno non sarebbero stati comunicati alle scuole i tetti di spesa per l’adozione dei libri di testo. Gli istituti avrebbero quindi operato autonomamente, decidendo di “attenersi -dice all’Adnkronos- ai tetti di spesa del 2012”.
Le scuole avrebbero atteso fino al rinnovamento del protocollo d’intesa tra ministero e Aie, che è arrivato “intorno al 24 di giugno”, ricorda il presidente del gruppo educativo di Aie, prima di trasmettere la lista delle adozioni per l’anno scolastico 2014-2015. Per Palumbo, se la comunicazione dei volumi selezionati per ogni classe, solitamente, parte dagli istituti intorno ai primi di giugno, si è registrato “un ritardo di circa venti giorni”.
Questo, aggiunge Alessandro Carta, presidente nazionale dell’Anarpe (Associazione nazionale agenti rappresentanti promotori editoriali), “avrebbe causato uno slittamento anche della stampa dei testi” e quindi della distribuzione.
Di opinione contraria è Rosa Mongillo, segretaria nazionale Cisl scuola, che ritiene che le direttive del Miur fossero chiare: “Con il protocollo numero 2581 vengono fornite indicazioni per l’adozione dei libri, indicazioni che sono poi state ribadite con una circolare, che comunica anche una riduzione del 30% sui tetti di spesa”.
La circolare ministeriale e il protocollo riprendono il decreto 781/2013, poi convertito, con modificazioni, dalla legge 128/2013, che suddivide i libri in tre categorie, contrassegnate dalle lettere a, b, c. La prima, “modalità mista di tipo a” contrassegna testi “in versione cartacea accompagnati da contenuti digitali integrativi”; la seconda, “modalità mista di tipo b”, raggruppa i libri “in versione cartacea e digitale accompagnati da contenuti digitali integrativi”; l’ ultima, “modalità digitale di tipo c”, raggruppa i libri “in versione digitale accompagnati da contenuti digitali integrativi”.
Per queste due ultime categorie, nel protocollo 2581 e nella circolare ministeriale, vengono indicate riduzioni del tetto di spesa rispettivamente del 10% e del 30% “rispetto a quanto sarà definito con apposito decreto, rivalutando, per l’effetto inflattivo, i tetti di spesa individuati per le adozioni dell’anno scolastico 2012/2013”.
Secondo Palumbo, non sono seguiti decreti o comunicazioni del ministero che chiarissero i punti d’ombra e dessero ulteriori direttive. Il presidente del gruppo educativo di Aie sottolinea che non sia stato detto neanche “se le riduzioni del 10% e 30% siano al netto o al lordo dell’iva”.
La Zanichelli, per esempio, sostiene di aver iniziato a stampare a gennaio, mentre altri hanno deciso di “aspettare per non correre rischi”.
Il ritardo delle comunicazioni da parte delle segreterie ha creato disagi anche per alcuni gruppi editoriali che avrebbero deciso anticipare la produzione di copie. Le stime relative al numero di testi da stampare, secondo Enrico Maria Greco, amministratore delegato della casa editrice La scuola, “possono risultare sbagliate” in assenza di dati precisi da parte delle segreterie scolastiche. Questo implicherebbe delle ristampe successive, a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico. Ai problemi di comunicazione delle direttive sui tetti di spesa si è aggiunto un aumento di nuovi titoli. La circolare ministeriale abolisce il vincolo pluriennale dell’adozione dei testi scolastici, che era di sei anni per le scuole secondarie.
Secondo la catena del Libraccio, questo ha implicato qualche ritardo nella produzione dei volumi da parte degli editori, creando “code più lunghe nella consegna dei libri rispetto al solito”.