La scuola è ostaggio dei conflitti nella maggioranza, il risultato è che il 26 aprile le scuole riapriranno nella confusione più totale: è questo il giudizio impietoso di Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil.
“In moltissime scuole secondarie – dichiara Sinopoli – la presenza al 70% è una scelta incompatibile con gli standard di sicurezza, come peraltro denunciato con forza dagli stessi dirigenti scolastici. Distanziamento e trasporti non sono in questo caso fatti opinabili, ma rappresentano vincoli oggettivi. Sarà inevitabile la deroga da parte delle Regioni”.
E aggiunge: “Nulla è stato fatto in tema di dati, tracciamento, presìdi sanitari, riduzione delle dimensioni delle classi. Se l’emergenza è finita il governo deve dirlo chiaramente al Paese, se invece si tratta solo di piazzare bandiere politiche, siamo di fronte a una gestione sbagliata”.
Quanto agli organici, secondo il segretario della Flc, i problemi sono quelli di sempre: “Tutto sta procedendo come nel passato e le classi, nella scuola secondaria, possono arrivare fino a 33 studenti; gli stessi criteri adottati oltre dieci anni fa di cui porta la responsabilità innanzitutto l’attuale ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini”.
“Il 1° settembre è dietro l’angolo – ricorda il dirigente sindacale – e, senza alcun intervento, il prossimo anno scolastico rischia di essere uno dei più neri della storia del Paese, peggio di quello disastroso che sta faticosamente terminando. I posti liberi saranno circa 107 mila a cui si aggiungeranno le deroghe su sostegno. Se verrà confermato l’organico COVID, peraltro fondamentale, il numero delle supplenze non sarà inferiore a 240 mila. Numeri impietosi che rischiano di far diventare la scuola dell’era Draghi quella del record della precarietà e quindi dell’instabilità”.
Per quanto riguarda la questione del precariato la Flc-Cgil rilancia l’ipotesi di Pittoni in materia di procedura di reclutamento straordinaria per i precari con tre anni di servizio nella scuola statale.
Sinopoli chiede risposte chiare e tempestive e conclude con un avvertimento al Governo: ”In caso contrario non potremo che passare dalla collaborazione alla mobilitazione della categoria”.
Secondo indiscrezioni che circolano già da qualche giorno il sindacato di Sinopoli starebbe già pensando ad uno sciopero del comparto, ipotesi sulla quale le altre organizzazioni sono per ora piuttosto tiepide.
Ma è anche possibile che – alla fine – i 5 sindacati si accordino per una proteste limitata a una o due ore.
Pesa infatti ancora lo “smacco” subito a giugno quando, allo sciopero proclamato da tutti i sindacati partecipò un numero ridottissimo di docenti e Ata (probabilmente non si astennero dal lavoro neppure le stesse RSU).
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