Lunedì sera, PresaDiretta, l’approfondimento giornalistico di Rai 3, ha realizzato un’inchiesta su “La Buona Scuola” e in particolare sull’algoritmo che ha sconquassato il sistema dell’istruzione. Oltre 2,5 milioni di studenti hanno cambiato insegnante o quasi 1 su 3 ha cambiato scuola. I docenti sono stati prima costretti ad andare al Nord e dopo aver preso servizio ed iniziato l’anno scolastico hanno ottenuto l’assegnazione provvisoria nelle province di residenza. Un caso senza precedenti nella scuola italiana.
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Nel servizio, a cura di Alessandro Macina, si parla della gestione del software che ha creato numerosi errori di funzionamento e anche disagi ai docenti di tutta Italia. Il sistema informatico è stato realizzato in appalto dall’HPE (Hewlett-Packard Enterprise), filiale del grande gruppo informatico americano, e da Finmeccanica.
I due colossi hanno preso in gestione l’intera macchina informatica del Ministero per 117 milioni di euro. Contattate dalla redazione di PresaDiretta, le due aziende non hanno rilasciato dichiarazioni. Si è però scoperto quanto è costato al Miur l’algoritmo: più di 400mila euro. La formula, però, è ancora ignota.
Nel corso dell’approfondimento, intervento anche del direttore editoriale della Tecnica della Scuola, Daniela Girgenti, che ha manifestato la propria perplessità riguardo all’algoritmo, denunciando ambiguità e ingiustizie nell’assegnazione dei posti.
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