Attualità

Capretta uccisa a calci, il 17enne indagato è sotto scorta: sarà protetto dalle forze dell’ordine all’entrata e all’uscita da scuola

Qualche settimana fa abbiamo dato notizia dell’orribile uccisione di una capretta in un agriturismo di Anagni ad opera di alcuni ragazzi. Il fatto, ripreso da alcuni presenti tra le risate, ha scioccato l’opinione pubblica per la crudeltà immotivata e per il fatto che alcuni genitori dei responsabili del gesto, che in tutto sono quattordici, tra cui anche maggiorenni, li hanno difesi a spada tratta.

Pioggia di insulti e minacce

Oggi, come riporta La Stampa, il 17enne che avrebbe materialmente dato calci al povero animale, uccidendolo, è sotto scorta. Il motivo? Il suo nome e la sua foto sono trapelati in tutta la sua cittadina, Fiuggi, e il giovane ha iniziato a ricevere insulti e minacce che, come afferma il suo legale, sono costanti.

Il ragazzo starebbe quindi vivendo una situazione insopportabile. Per questo il suo avvocato ha chiesto e ottenuto una protezione particolare per il ragazzo all’entrata e uscita dall’istituto superiore da lui frequentato: temendo che possa accadergli qualcosa quando si reca a scuola, è stato stabilito che le forze dell’ordine controllino eventuali situazioni che potrebbero verificarsi ai suoi danni. Per le stesse minacce è stato rinviato il suo interrogatorio che già si era deciso di fare in un luogo protetto e tenuto riservato. 

Mamme che difendono i propri figli

Qualche giorno fa abbiamo riportato le parole della madre di uno dei responsabili, che ha difeso il proprio figlio. “I ragazzi hanno trovato l’animale già agonizzante fuori dall’agriturismo, i calci ci sono stati quando la capretta era già morta”, ha detto. La Repubblica poi ha riportato le parole di una madre degli autori del gesto, anche se non si capisce se si tratti sempre della stessa persona.

Poco cambia: le dichiarazioni della donna sono dello stesso tenore, l’obiettivo è sempre difendere a spada tratta, senza nemmeno il minimo dubbio, il proprio figlio, che sarebbe la persona che compare nel video incriminato mentre prende a calci l’animale. “La capretta era già morta. Mio figlio non ha fatto nulla. L’hanno spinta ma era già morta. Mio figlio è distrutto, non esce da casa. Parleranno gli avvocati e poi vediamo chi pagherà”, queste le recenti dichiarazioni.

Redazione

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