Si parla ancora del caso della capretta presa calci da alcuni ragazzi a fine agosto scorso in un agriturismo di Anagni, notizia che ha destato scalpore e ha sconvolto l’opinione pubblica, che si è interrogata in merito all’educazione e ai valori dei giovanissimi di oggi.
Come riporta Il Messaggero, i ragazzi indagati per l’uccisione della capretta negano di averla uccisa e affermano di averla presa a calci per divertimento solo dopo averla trovata già deceduta. Questa versione sarebbe stata confermata anche da alcuni testimoni. Alcuni infatti avrebbero dichiarato che la bestiola era stata trovata morta da alcuni clienti davanti all’agriturismo.
Il ristoratore avrebbe sempre sostenuto che la capretta all’arrivo dei ragazzi alla festa fosse ancora viva. La motivazione di questa omissione potrebbe essere riconducibile all’interesse del risarcimento del danno. Inoltre non sarebbe stato molto conveniente per l’immagine del locale far sapere ai clienti che un animale morto si trovava all’interno dell’agriturismo.
“Noi difensori – ha dichiarato l’avvocato della difesa – non abbiamo la possibilità di avere copia degli atti in quanto le indagini non sono ancora concluse, ma i nostri assistiti hanno sempre negato di aver ucciso la capretta ribadendo che l’avevano già trovata morta. Aspettiamo con fiducia la chiusura dell’inchiesta sia presso la procura di Roma che a Frosinone, nella certezza che quanto da noi dichiarato trovi il conforto nelle indagini”.
La procura di Frosinone ha aperto un fascicolo. Oltre al 17enne di Fiuggi, sono finiti sul registro degli indagati anche cinque maggiorenni, ai quali sono stati sequestrati i telefonini. L’obiettivo della procura è quello di estrapolare foto, video e chat intercorse tra i ragazzi. Questi ultimi si sono sempre difesi sostenendo che l’animale fosse già morto. Lo scorso 23 ottobre c’è stato un sopralluogo nell’agriturismo di Anagni teatro della vicenda. Gli accertamenti sono stati delegati ai carabinieri che hanno effettuato foto e riprese video per individuare l’esatto posizionamento dei giovani.
Come riporta Il Corriere della Sera si è scatenata una vera e propria furia social contro questi ragazzi, noti per le loro scorribande nella loro zona, a Fiuggi, adesso indagati per uccisione di animali, reato per cui è prevista la reclusione da quattro mesi a due anni per chi causa “per crudeltà e senza necessità” la morte di un animale. Molti utenti hanno chiesto a gran voce di sapere i nomi dei responsabili per metterli alla gogna. Sui social è nato anche l’hashtag “fuori i nomi”.
Anche in questo caso, purtroppo, la madre di uno dei ragazzi, anziché scegliere il silenzio o condannare l’atto del figlio, ha deciso di difendere il gruppetto, o comunque di sminuire la gravità di quanto fatto. “I ragazzi hanno trovato l’animale già agonizzante fuori dall’agriturismo, i calci ci sono stati quando la capretta era già morta”, ha detto.
“Ok – ha scritto una ragazza che conosce gli aggressori – e una volta che avete i nomi cosa volete fare? Ammazzarli? Rovinargli la vita? Ho letto commenti pieni di odio e violenza, commenti di adulti pieni di veleno, che se potessero aggredirebbero fisicamente questi ragazzi. Devono pensarci le forze dell’ordine, non la folla coi forconi”. Sabato prossimo a Fiuggi, le associazioni animaliste terranno una manifestazione per condannare l’orribile gesto.
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