Ci siamo quasi…la Maestra con il sorriso che le illumina il volto, sulle labbra il nome dei suoi “bambini”, no, alunni, i quali dolcemente chiama uno per una.
Si sono lasciati in un pomeriggio del 4 Marzo scorso, con il Sole, le risate, i compleanni festeggiati a Scuola pronti a rivedersi il giorno dopo come consuetudine… Invece no, brutalmente il Covid-19 ha separato Maestre e Bambini, i loro laboratori pasticciati, i loro giochi spensierati, le loro canzoncine ridondanti nei corridoi colorati.
Un freddo pc l’unico filo debole che riuniva le Maestre agli alunni: “Mi sentite bambini? Come state, cosa fate, raccontatemi un po’ le vostre giornate”. Ed i bambini: “Maestra perché non torniamo a Scuola? Perché dobbiamo vederci così? A casa mia la linea va e viene non ti sento Maestra! Quando vieni?’”
La Maestra: “Adesso non è possibile, dobbiamo stare distanti per sconfiggere questo virus che vuol vincere su tutto bambini, ma state tranquilli, un giorno non lontano ci rivedremo!”
E’ così, bambini e Maestre che si cercano l’un l’altra…d’altronde la Scuola dell’Infanzia è la “Scuola Materna” per eccellenza, dove i bambini acquisiscono e consolidano fiducia nella maestra-mamma. Una carezza, una parola gentile, anche severa se e quando serve, perché SIAMO A SCUOLA DI VITA!
Già, una Scuola ancora non obbligatoria. All’uopo quindi il Miur emana circolari su LEAD, protocolli di sicurezza, raccomandazioni del CTS…tra qualche giorno in Basilicata si rientrerà a Scuola tra non poche difficoltà, organici che stentano ad essere definiti, Uffici Scolastici con una elevata mole di lavoro da svolgere talvolta anche con personale numerico non completamente sufficiente.
I contagi che aumentano, diminuiscono, aumentano, alimentando anche ansie e paure dei genitori e di tutto il personale scolastico, Presidi che chiedono più sicurezza e chiarezza da parte del Ministero.
E i bambini? Educati sì al rispetto delle norme al rientro a scuola, ma spaventati da tutte “queste regole imposte dagli adulti” affinché si possa sperare in un rientro scolastico “quasi normale”, insomma C’era Una Volta La Scuola…
E chissà se ci sarà ancora…perché per quanto i protocolli possano prescrivere, è sul campo che sono testati. Prevedere e gestire sì, situazioni ipoteticamente critiche e contagiose è diverso da viverle effettivamente, magari in sezioni da 28 o 29 alunni. Di positivo, il Covid-19 ha prepotentemente riaffermato la necessità di organizzare sezioni con numeri di bambini congrui e ragionevoli, più che alla cubatura della sezione, ALLA ELEVAZIONE ALLA MASSIMA POTENZA DELLE RELAZIONI UMANE. In fondo perché investire in termini di risorse ed azioni nella scuola dell’infanzia, o peggio, apostrofato ancora purtroppo asilo?
Domanda provocatoria: perché invece non invertire la storia? Perché non fermarsi e pensare cosa sarebbe la scuola senza questo percorso importante, straordinariamente determinante ed amabile quale la Scuola dell’Infanzia? Dove i bambini imparerebbero a costruire i rapporti sociali, a litigare, a chiedere scusa, a “Ripercuotere” il brivido che Ogni Italiano Dovrebbe Sentire Pervadere il Proprio Corpo sulle primissime note del “Canto degli Italiani?
E allora dato anche che da quest’anno parte la sperimentazione dell’Educazione Civica in tutte le scuole di ogni ordine e grado, ancor più forte dev’essere il richiamo, per tutta la Comunità Educante, al Rispetto, all’Impegno e all’Onore del Proprio Lavoro.
Lo Si Deve ai Nostri Figli, che un giorno saranno Cittadini.
Lo Si Deve a chi nel passato si è adoperato per renderci migliore il presente, talvolta anche a costo della propria vita.
Lo Si Deve a noi stessi, per migliorarci ogni giorno, per Tutelare questo Nostro Mondo, già abbastanza depauperato, anche emotivamente.
Allora, Felici di tornare a Scuola, Coscienti sì, della paura del Covid-19, non ci si lasci travolgere da questa onda. Non si snaturi la nostra professione docente con sopraffazione di paure, disagi peraltro naturali.
Solo un’azione occorre:
AMARE con Coscienza attraverso le nostre azioni quotidiane verso i nostri alunni.
Non filerà di certo tutto liscio come l’olio, ma bisogna crederci e provarci.
“Ogni Rosa Ha tante Spine, ma tante spine non potranno mai tenere la Rosa lontano dalle Meraviglie del Mondo”.
Sonia D’Andrea
Orgogliosamente Maestra della Scuola Dell’Infanzia
Istituto Comprensivo “M. Ferrara-Marottoli di Melfi, provincia di Potenza