Le ultime notizie sul caso della professoressa di Novara accusata di aver pubblicato un post offensivo nei confronti del carabiniere ucciso confermano perfettamente le nostre previsioni.
Intanto, risultano assolutamente confermati i tempi di cui avevamo già parlato, anzi per la verità dalle nuove notizie sta emergendo che eravamo stati persino troppo ottimisti.
Mentre l’ex Ministro Gasparri aveva annunciato che martedì mattina si sarebbe recato dal ministro Bussetti per pretendere la chiusura della vicenda con la firma del provvedimento di licenziamento.
Già avevamo spiegato che le procedure non possono essere interpretate e applicate a piacimento del Ministro, e infatti nella giornata di lunedì 29 si è saputo che l’Ufficio regionale del Piemonte ha dato avvio al procedimento disciplinare nei confronti della docente convocandola per l’audizione a difesa per il giorno 2 settembre.
Come abbiamo già scritto la docente potrebbe anche chiedere un rinvio e dunque non è neppure sicuro che l’audizione si svolga esattamente quel giorno.
A questo punto è evidente che la vicenda si concluderà non prima della metà di settembre.
In secondo luogo le notizie provenienti dall’Ufficio regionale fanno presumere che nei confronti dell’insegnante non sia neppure stato adottato un provvedimento di sospensione cautelare, come era stato invece un po’ precipitosamente annunciato dal Ministro.
Evidentemente l’ufficio regionale non se l’è sentita di sopendere cautelativamente la docente in quanto, come avevamo già chiarito, un provvedimento del genere – a scuole chiuse – potrebbe rivelarsi non adeguatamente giustificato e facilmente impugnabile dalla docente stessa.
Va aggiunto che il direttore dell’ufficio piemonte è Fabrizio Manca e cioè proprio lo stesso dirigente che nel 2010, quando operava presso il Ministero, firmò la circolare n. 88 che rappresenta ancora oggi un punto di riferimento importante in materia di procedimento disciplinare.
Guarda caso la circolare 88 dedicato ampio spazio proprio alla questione della sospensione cautelare evidenziando come il decreto Brunetta n. 150 del 2009 avesse abrogato le norme sulla sospensione determinando un vuoto legislativo e creando situazioni di difficile gestione.
La vicenda di queste ore richiama quella della professoressa Dell’Aria di Palermo sospesa dall’insegnamento per 15 giorni: a suo favore si erano mossi persino i ministri Salvini e Bussetti che avevan garantito che la sospensione sarebbe stata cancellata.
Lo stesso sottosegretario Salvatore Giuliano aveva imprudentemente annunciato sulla sua pagina FB che la sospensione era stata revocata dopo un confronto fra Ministero e legali della docente. E già in quella circostanza avevamo evidenziato l’improbalità di quanto annunciato da Bussetto e Giuliano. E infatti – a più di 2 mesi distanza nulla si sa della revoca del provvedimento e anzi è ormai sicuro che la professoressa Dell’Aria per vedersi cancellata la sanzione deve attendere la decisione del giudice del lavoro.
Tutto questo per sottolineare che quello diciplinare è un procedimento particolarmente complicato sotto il profilo amministrativo e giuslavoristico e quindi quando si affrontano casi specifici sarebbe sempre opportuno parlarne con molta cautela evitando slogan popolari ma poco solidi dal punto di vista procedurale (“sospensione immediata”, “licenziamento immediato”, “chiudere in 24 ore” e altre parole d’ordine che rischiano solo di risultare non solo infondate ma anche ridicole).
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