Sulla vicenda della professoressa di Novara che aveva pubblicato un incredibile post sulla morte del carabiniere interviene anche il senatore di Forza Italia Maurizi Gasparri che afferma: “Su Eliana Frontini, la docente che sui social ha oltraggiato il vice brigadiere Cerciello, leggo che si aprono inchieste amministrative. Gli adempimenti sono indispensabili. Ma devono durare ventiquattro ore. Se il Ministro dell’Istruzione ci metterà di più andrò personalmente nel suo ufficio per richiamarlo al suo dovere”.
“Questa persona – aggiunge Gasparri – deve essere radiata a vita nel giro di ventiquattro ore. Il Ministro dell’Istruzione prenda nota. Altrimenti glielo andrò a dire in faccia nella sua stanza, senza preavviso, nell’esercizio del mio mandato di parlamentare che in rappresentanza della Nazione mi impone di far rispettare non solo le leggi ma anche la pubblica moralità. Il Ministro si regoli di conseguenza. Le ventiquattro ore scadono martedì mattina”.
L’irritazione, diciamo così, del senatore di Forza Italia può anche essere comprensibile ma – purtroppo per Gasparri – le regole dei procedimenti amministrativi non possono essere né interpretate né modificate dal Ministro di turno.
E’ bene precisare che per il licenziamento di un dipendente pubblico esiste comunque una procedura espressamente prevista dalla legge: innanzitutto è necessario contestare gli addebiti (in questo caso si tratta probabilmente di contestare all’insegnante la violazione le disposizioni dell’articolo 13 del TU n. 3 del 1957, come già abbiamo spiegato in un altro articolo), quindi il dipendente va convocato per consentirgli di esporre gli argomenti a difesa (la data dell’audizione va comunicata al dipendente con almeno 20 giorni di anticipo) e solo successivamente diventa possibile irrogare la sanzione.
Per quanto ne sappiamo alla professoressa di Novara la contestazione degli addebiti non è ancora stata notificata e quindi la stessa audizione non potrà svolgersi prima del 20 agosto, senza contare che l’insegnante potrebbe anche chiedere un rinvio per giustificati motivi.
Per intanto, come abbiamo già scritto, la professoressa Frontini dovrebbe essere sospesa cautelarmente dal servizio a partire da oggi 29 luglio; va tuttavia chiarito che la sospensione cautelare non è una sanzione ed è solamente una misura provvisoria adottata dall’Amministrazione per poter svolgere nel miglior modo possibile gli accertamenti del caso.
Insomma, a conti fatti, per poter licenziare la professoressa novarese – sempre che ne ricorrano gli estremi – l’USR del Piemonte avrà bisogno di un mese di tempo almeno. C’è quindi da aspettarsi che a partire da martedì 30 luglio il senatore Gasparri si debba recare più volte nell’ufficio del ministro Bussetti per “richiamarlo ai suo doveri”.
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