Il caso della docente di un liceo scientifico, autrice del post offensivo su Facebook nei confronti del carabiniere ucciso Roma giovedì notte, ha suscitato un’ondata di sdegno ad ogni livello.
Non sono bastate le scuse dopo il post “indegno” sui social network.
Già da lunedì ci saranno i primi risvolti della bufera che ha travolto l’insegnante di storia dell’arte.
Così come già segnalato dalla Tecnica della Scuola, la docente ha violato l’articolo 13 del Testo Unico n.3 del 1957 che, all’ultimo comma, recita: “Fuori dell’ufficio, l’impiegato deve mantenere condotta conforme alla dignità delle proprie funzioni”.
Da domani sarà avviato formalmente il procedimento disciplinare chiesto dallo stesso ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e avviato dall’Ufficio scolastico Regionale.
La docente sarà sospesa con effetto immediato in attesa dell’esito del procedimento e con la sospensione cautelare, in attesa di un giudizio definitivo (con il rischio concreto del licenziamento), non percepirà lo stipendio.
“Non è ammissibile che, di fronte alla morte di un carabiniere, una professoressa si permetta di scrivere ‘uno di meno’. Abbiamo subito proceduto per le sanzioni disciplinari di conseguenza, questo è inammissibile, intollerabile, irrispettoso e vergognoso”, aveva commentato, sabato, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.
Intanto il SAP, il sindacato di polizia, ha querelato per diffamazione la docente insieme ad altre due persone che sui social avevano denigrato il carabiniere. L’insegnante, però, rischia anche una denuncia per vilipendio.
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