In merito alla notizia pubblicata sul sito del Miur nelle news del 12 novembre 2016 “Carta del docente, come e quando spendere i 500 euro per l’aggiornamento” i sottoscritti firmatari esprimono perplessità e sconcerto e chiedono chiarimenti.
La notizia non è firmata né riporta un numero di protocollo: da quale ufficio è stata diffusa? Quale dirigente se ne assume la responsabilità?
Nella news è indicato che di fatto il 30 novembre sarà disponibile un’applicazione web attraverso la quale “sarà possibile effettuare acquisti presso gli esercenti ed enti accreditati a vendere i beni e i servizi che rientrano nelle categorie previste dalla norma“. L’applicazione emanerà dei “Buoni di spesa” che permetteranno, tra le altre cose, “l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’Istruzione“.
Ad oggi 14 novembre nessun ente accreditato e nessun esercente beni e servizi per i docenti ha ricevuto chiarimenti e comunicazioni in merito. La “semplice esibizione” del buono di spesa darà diritto ad ottenere il bene o il servizio.
Ci si domanda dunque: da chi, con quali modalità e in quali tempi gli enti, gli esercenti, le associazioni che elargiranno tale bene o servizio potranno ricevere e incassare la cifra corrispondente? Tutti elementi che portano disillusione e frustrazione.
Chiediamo quindi che non solo vengano chiariti al più presto tempi e modalità di riscossione da parte degli enti accreditati, ma anche che le spese sostenute dai docenti fin dal 1 settembre 2016, data di inizio dell’anno scolastico, possano rientrare nel computo della Carta del docente.
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