Ma se gli esiti negativi dipendono da loro, i costi per cercare di recuperare le insufficienze sono a carico, purtroppo, delle famiglie, dopo la débâcle dei finanziamenti per tenere in vita i corsi di recupero organizzate dalle scuole. Scrive infatti il sito degli studenti che circa il 40% dei ragazzi, sulla base del suo sondaggio, non avrà i corsi di recupero di metà anno a scuola, benchè sui reali motivi di tali mancanze occorrerebbe indagare, considerato pure che l’allora ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, in accordo coi sindacati, stabilì 50 euro l’ora. E mancando questo strumento pubblico è stato chiesto ai ragazzi in difficoltà: quanto si è disposti a spendere per lezioni private? Ebbene, dice Skuola.net, esaminando il suo sondaggio, anche oltre 400 euro complessive, con punte fino a 1000 euro. E infatti 1 su 4 supererà i 400 euro e il 6% andrà oltre i 1.000 euro: ci si rivolgerà soprattutto a professori e a studenti universitari. Ma non manca chi aggirerà addirittura un divieto, che potrebbe costare caro se venisse denunciato, e prenderà appuntamento con un professore della propria scuola: si tratta di un buon 10% di studenti e quindi di professori che contravvengono alla legge 297/64 che di fatto impedisce ai professori di dare ripetizioni private agli alunni del proprio istituto.
Due ragazzi su 5 confessano inoltre che la propria scuola non organizzerà in questo periodo corsi di recupero per chi avrà insufficienze in pagella. Tuttavia, anche chi frequenterà i corsi a scuola non rinuncerà alle ripetizioni. Il 60% degli studenti ha confessato, infatti, che in caso di una brutta pagella si rivolgerà proprio ai privati per recuperare. Addirittura 1 su 3 le farà insieme al recupero a scuola, mentre 1 su 4 farà solo ripetizioni. Il restante 40% degli studenti, invece, rinuncerà alle lezioni private: chi perché costano troppo (21%) chi perché le reputa inutili (19%).
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Nel dettaglio, fa sapere Skuola.net, circa il 20% spenderà più di 200 euro per le lezioni private, e un altro 25% spenderà più di 400 euro: tra questi, il 6% supererà addirittura i 1000 euro. Il 15% resterà tra i 400 e gli 800 euro, il 4% tra gli 800 e i 1000.
Anche se la maggioranza degli studenti, il 60%, non vive con preoccupazione il momento della pagella, il momento della verità sui voti spaventa tutti gli altri.
La causa? Il 22% è colpito da ansia da giudizio da parte di professori e genitori, mentre il 18% non si sente adeguatamente giudicato. Singolare appare il giudizio che danno gli studenti alla pagella: se per 1 ragazzo su 6 è inutile e mette solo pressione, per quasi 1 su 3 non è il metodo adatto, ma la maggioranza la manterrebbe: il 31% la trova utile per accorgersi dei progressi fatti durante l’anno, mentre un rigido 20% la vuole per premiare i bravi e punire i meno bravi.
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