La tecnologia che dovrebbe aiutare, semplificare e supportare il lavoro, ha toppato. È l’ormai famoso algoritmo che tanti errori ha generato nell’assegnazione delle supplenze. Una questione già ampiamente denunciata dai docenti, ma anche dai sindacati. Secondo la Flc Cgil infatti in Italia c’è un buco del 20%, ma in Lombardia la percentuale è del 35%. Nella Regione mancherebbero 5.108 supplenze. Colpa degli errori di calcolo dell’algoritmo che causano l’emergenza.
Delle 5.108 supplenze ancora da assegnare, ben 3.227 sono posti di sostegno, un danno notevole per i più fragili. Per questo la Flc Cgil chiede una procedura di assegnazione di supplenze a docenti non specializzati con incrocio di tutte le diverse graduatorie. Numero alto anche per le supplenze da assegnare alle superiori (997), alle medie (468) e alla primaria (368). Più contenuto il numero relativo all’infanzia (64).
La provincia di Milano risulta essere fortemente in ritardo, molte graduatorie sono già esaurite. Tanti i motivi della carenza di docenti. Dalla poca attrattività della professione per i ragazzi, segnata da percorsi lunghi, precarietà, spostamenti e stipendi bassi alle rinunce sempre più frequenti. Solo a settembre duemila supplenti avevano declinato la cattedra annuale. Tra chi ha preferito svolgere un altro lavoro e chi ha preferito non affrontare lunghi spostamenti e spese, in parecchi hanno dato forfait. Un problema principalmente del Nord che ha creato non pochi problemi. La soluzione? Bandire concorsi regolarmente, aumentando i posti per i corsi di specializzazione per il sostegno, affermano i sindacati. Servirebbe poi aumentare gli stipendi (l’Italia è agli ultimi posti in Europa secondo lo studio OCSE) ma questa è una battaglia di lungo corso.