L’insegnante di oggi deve necessariamente rivedere il proprio ruolo e l’approccio alla didattica in relazione alla rivoluzione tecnologica in atto.
E’ questo il concetto chiave che ha voluto sottolineare la sottosegretaria all’Istruzione Angela D’Onghia, che domani 17 novembre alle 16,30, nell’Aula Magna dell’I.C. ‘Modugno-Galilei’ di Monopoli (Ba), interverrà alla cerimonia di consegna degli attestati del corso di formazione on line “Didattica innovativa e Nuove Tecnologie: il Kit dell’Innovazione” realizzato con la piattaforma UCIIM negli Istituti dell’Ambito 7 – I.I.S.S. ‘Caramia-Gigante’ di Locorotondo-Alberobello.
La senatrice D’Onghia, infatti, sottolinea che “l’attuale rivoluzione tecnologica deve essere ben gestita se vogliamo ricadute positive sotto il profilo sociale ed economico. Per questo occorre un’evoluzione profonda di tutto il sistema formativo dove conoscenze e competenze sono fondamentali per le sfide globali che ci attendono. E’ importante governare i cambiamenti e non subirli se vogliamo realizzare un corpo docente competitivo”.
La sottosegretaria parla degli investimenti sulla formazione, che rappresentano la leva per la crescita del Paese.
In questo processo, chiaramente, gli insegnanti rappresentano un punto fermo molto importante e possono giocare un ruolo chiave: “solo così possiamo costruire, con una visione lungimirante il processo di innovazione dei modelli educativi, continua la sottosegretaria D’Onghia. Bisogna giocare d’anticipo se non vogliamo essere tagliati fuori. Il vecchio modello di apprendimento non è più sufficiente e va rimodulato ai tempi attuali. Per questo occorre rimettersi in gioco per capire come e cosa insegnare alla luce dell’innovazione tecnologica. Allora il nostro sforzo deve essere rivolto all’ammodernamento dell’intero sistema scolastico dove il docente è sempre più consapevole del suo ruolo fondamentale all’interno della società.
Le parole della senatrice D’Onghia portano subito ad una riflessione: a che punto è il Piano Nazionale Scuola digitale? Certamente avere dei dati reali che possano fornire uno sguardo serio sarebbe il massimo, ma ancora è prematuro aspettarsi un resoconto.
Certamente il Miur prova ad andare in questa direzione, ma come al solito, l’innovazione tecnologica della scuola italiana è legata ai soliti gap fra Nord e Sud del Paese, fra centro e periferia.
Certamente, quando il Piano Nazionale Scuola Digitale sarà a regime e realmente funzionante, allora si che la scuola italiana e di conseguenza gli insegnanti, potranno svoltare definitivamente verso l’innovazione tecnologica.
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