La formazione dei giovani non passa solo per la scuola: parola di Giovanni Rana. L’industriale della pasta fresca ha esternato il concetto il 16 novembre a Verona, rispondendo ad un adolescente, Francesco, di 17 anni, studente delle scuole superiori, che chiedeva consigli durante il “Festival del futuro”. La scuola serve, però anche cercare altre occasioni per imparare è utile, perché “la curiosità e il coraggio di osare sono qualità altrettanto importanti”, ha detto l’industriale 82enne.
“Studio ancora – gli aveva chiesto il ragazzo -, però mi piace seguire incontri come questo, partecipare a eventi fuori dalla scuola che aiutano molto a capire tante cose”.
La replica di Rana: “Mi piace che ci siano giovani che hanno voglia di apprendere anche fuori dalla scuola, che naturalmente resta fondamentale”.
“In questo Festival si parla del futuro, ci sono relatori autorevoli ed esperti di calibro internazionale. Discutiamo di nutrizione, ma anche di ambiente, clima. Temi cruciali per la nostra vita e sono davvero contento che ci siano tanti giovani, che dimostrano interesse e hanno voglia di apprendere, anche fuori dalla scuola o dall’Università”.
Le parole di Rana, riprese dal cronista dell’Ansa, si rivolgono ad un mondo adolescenziale e giovanile sempre più in difficoltà, anche per via di una certa “indolenza”.
La filosofia dell’alternanza scuola-lavoro, trasformata in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, è proprio questa: apprendere dai contesti extra-scolastici, per affrontare meglio e con più sicurezza il post-diploma.
Il problema è che troppo spesso la qualità degli stage e dei momenti di contatto degli studenti del triennio finale degli istituti superiori con le aziende coinvolte lascia molto a desiderare, proprio perché non c’è un progetto formativo definito alla base.
Secondo l’imprenditore, noto per la sua comunicazione incentrata sulla semplicità, “il ricambio generazionale è un altro aspetto fondamentale per il successo di un’impresa” gli ha spiegato, ricordando come il Pastificio Rana sia “alla terza generazione: mio figlio Gian Luca è amministratore delegato e mio nipote Giovannino lavora già in azienda”.
Una visione “illuminata” quella di Giovanni Rana, per testimonianza del figlio stesso, Gian Luca Rana, ad dell’azienda. “Ha fatto della possibilità di compiere un errore, quella di fare la differenza. In passato dopo una mia scelta sbagliata, mi disse: ‘Hai fatto un errore, abbiamo imparato'”.
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