Cari maturandi,
domani inizieranno i giorni più frenetici e strani della vostra vita, quelli in cui vi sentirete in balia di qualcosa di incontrollabile e spaventoso.
Siamo stati tutti studenti e tutti, in un modo o nell’altro, ricordiamo la nostra notte prima degli esami. Forse perché ci si sente quasi in dovere di farlo, complici canzoni e film che sembrano non voler fare altro se non sottolineare la solennità di un momento simile.
Cosa la renderebbe una notte diverse dalle altre? Del resto tra voi c’è chi si prepara ad altri cinque anni di esami universitari.
La verità è che l’esame di maturità, per quanto decisivo dal punto di vista scolastico poiché mirato a testare la vostra consapevolezza del senso delle discipline studiate, è qualcosa che tocca in modo sottile anche la maturità personale.
Si tratta del primo vero esame della vostra vita, un traguardo, l’apice e la fine di qualcosa e l’inizio di un’altra nello stesso tempo. Mentre aspetterete di varcare la soglia dell’istituto odiato per anni, con la cartella sulle spalle, il vocabolario tra le mani sudate, prenderete inconsapevolmente coscienza della transizione che state vivendo.
L’adolescenza è quasi alle spalle, l’età adulta è quasi a due passi. Un quasi che rende inquieti sì, ma al contempo sicuri. E allora i corridoi di quella scuola, i banchi scarabocchiati, il cortile dove ogni giorno a scandire il tempo erano i suoni della campanella, assumono una luce diversa e vi appariranno non solo familiari ma persino un porto sicuro. Un luogo noto e conosciuto, nel quale si avete imparato ormai a vivere e sopravvivere. Il mondo degli adulti ha modi e codici ancora sconosciuti e sembra parlare soltanto il linguaggio dei problemi e delle responsabilità.
Domani inizieranno i giorni più frenetici e strani della vostra vita, quelli in cui si alterneranno senso di smarrimento e l’apparentemente immotivata sensazione di avere il mondo sul palmo della vostra mano. Quel mondo conosciuto ormai lo avete esplorato in tutte le sue strade, guardato in tutte le angolazioni possibili.
Dunque, è tempo di andare avanti, all’avanscoperta di qualcos’altro, qualcosa di più grande e che non rischi di andarvi stretto.
Tutto questo è spaventoso, ma il cambiamento è la linfa vitale della quale, consapevolmente o meno, vi siete nutriti finora e della quale dovete continuare a nutrirvi per poter essere il famoso cambiamento che volete vedere nel mondo del quale parlava Gandhi.
In questa notte quindi provate per un po’ a pensare soltanto a questo, alla forza del cambiamento, al coraggio che vi occorrerà per lavorare su voi stessi e sulle vostre scelte per imparare a conoscere un nuovo mondo ed orientarvi in esso.
Proprio come avete fatto con i corridoi polverosi di una scuola.
E allora forse l’esame vi farà un po’ meno paura e vi sembrerà quasi la naturale conclusione di un percorso a ostacoli che adesso potreste ripercorrere anche ad occhi chiusi.
Ma il traguardo è ad un passo da voi. Sfrecciate verso di lui, vittoriosi, gioite e riposatevi. Per poi ripartire.
La vita è una folle corsa, si può fare qualche scatto, si può rallentare, ma non ci si ferma mai.
Buona fortuna.
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