Ecco arrivare nelle nostre scuole la scheda del gradimento del docente. Si tratta di un questionario, provocatorio ma non troppo, pensato dagli studenti di una scuola secondaria di secondo grado di Imola.
Che domande vengono riportate in questo questionario, che siamo certi non mancherà di sollevare polemiche? Tra le domande del questionario si trovano domande del tipo: il docente x è puntuale all’entrata o al cambio dell’ora? Il prof. y riesce a comunicare in modo chiaro e sintetico? Il docente z è obiettivo nella valutare tutti gli studenti? L’insegnante soffre di simpatie e antipatie? Sei soddisfatto dell’attività didattica specifica della disciplina?
Questo è il genere di domande proposte nelle classi della scuola imolese per valutare la professionalità e il gradimento di un tale docente. Il questionario è stato compilato in forma anonima e soltanto nel caso in cui il docente posto al pubblico giudizio dei suoi allievi, abbia deciso di sottoporsi all’indice di gradimento dei propri alunni.
Per alcuni docenti la proposta di questo questionario è stata vista come una buona idea, da cui prendere elementi per migliorarsi nella didattica e soprattutto nelle relazioni umane, per altri docenti invece si tratta di una proposta irricevibile, che capovolge la “ratio” della scuola, dove i valutatori si trovano valutati e coloro che dovrebbero essere valutati diventano i valutatori. All’attacco di questo sondaggio valutativo della professionalità degli insegnanti, è andato il sindacato di base dell’USB, che pensa al questionario come ad una macchinazione del dirigente scolastico, vero ispiratore occulto.
Il Ds, da parte sua, smentisce con chiarezza di essere il “Deus ex machina” del contestato questionario ed afferma: “E’ una proposta degli studenti e non è in alcun modo una valutazione del lavoro degli insegnanti”.
In buona sostanza c’è chi pensa che si sia trattato delle prove tecniche di valutazione del merito degli insegnanti, principio per cui si batte ardentemente il ministro dell’istruzione Stefania Giannini, intenzionato a valorizzare i docenti che si impegnano di più e che sono più meritevoli. Il questionario fatto nella scuola romagnola è piaciuto anche ad altre scuole, e c’è da considerare il fatto che il prossimo anno scolastico la cosa possa diffondersi a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale.
Infatti è ormai certo che il Miur ha in serbo dal prossimo anno scolastico l’attuazione concreta delle norme previste dal DPR 80/2013, e cioè in buona sostanza l’introduzione nelle nostre scuole del sistema nazionale di valutazione.
L’applicazione di queste norme sarà comunque il tema del confronto contrattuale che si dovrebbe avere il prossimo 14 maggio con i sindacati rappresentativi, con buona pace del sindacato di base USB.