“A questo serve l’alternanza scuola lavoro: capire sul campo se il lavoro che sognate oggi, può davvero piacervi”.
Lo scrive Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca del Pd, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, nel giorno delle prime manifestazioni studentesche contro la Legge 107/15 e per rivendicare più fondi per il diritto allo studio.
“Cari studenti e studentesse – scrive Puglisi – il Governo Renzi ha offerto alla scuola, dopo molti anni di tagli molte risorse e opportunità con un unico obiettivo, quello di accompagnare tutti voi al successo formativo e scolastico. In una parola desideriamo che possiate trovare a scuola, la strada per la vostra vita”.
E ancora: “apprendere da subito a lavorare in gruppo e a capire il rispetto delle regole. Non è certo l’intento di imprese e istituzioni ‘sfruttare il lavoro dei sedicenni’ come avete urlato oggi nelle piazze. La Corte dei Conti lo ha certificato”.
“C’è stata – continua Francesca Puglisi – una vera sterzata negli investimenti prima di tutto per la sicurezza delle scuole e oltre al piano di 3 miliardi e 700 milioni già in atto c’è la sottrazione dai vincoli del patto di stabilità degli investimenti che faranno gli enti locali. Gli oltre 150.000 insegnanti assunti sono il più grande piano di assunzioni mai realizzato dallo Stato negli ultimi 20 anni”.
Puglisi ammette anche che “non c’è dubbio: l’inizio di questo anno scolastico ha presentato notevoli difficoltà a causa della mobilità straordinaria degli insegnanti. Lo abbiamo fatto per cercare di avvicinare gli insegnanti alle loro famiglie, ma le conseguenze le avete pagate voi ragazzi. Continueremo a lavorare duramente, perché i disagi vengano superati al più presto e perché questo non si ripeta il prossimo anno”.
“Consapevoli che l’Italia cambia, se cambia la scuola, rimettendo in moto l’ascensore sociale, offrendo opportunità di scoperta, creatività e conoscenza a chi ne ha meno, abbiamo bisogno della vostra partecipazione per cambiare il nostro Paese. Io per esempio al Senato della Repubblica ho votato l’abolizione del mio scranno per dare il buon esempio, per permettere ai giovani di avere un paese con meno politici, ma con più opportunità per il loro futuro!”.
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