Caro affitti: il governo ha ritirato l’emendamento che sbloccava 660 milioni per gli alloggi degli studenti. La proposta di modifica era stata presentata al dl P.a. Lo ha riferito all’Ansa il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Nazario Pagano (Fi), che sta esaminando il decreto insieme alla commissione Lavoro.
“Una clamorosa retromarcia”, ha detto Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera. “Il governo Meloni è riuscito a fare l’impensabile e a collezionare un’altra clamorosa figuraccia. Dopo i roboanti annunci sui 660 milioni da destinare al caro affitti, è arrivato un nuovo dietrofront e in commissione l’esecutivo ha ritirato il suo emendamento con il quale dare supporto agli studenti costretti a pagare costi esorbitanti per un letto. Tra l’altro, a rendere il tutto ancor più ridicolo, c’è che quello del governo Meloni era un vero e proprio bluff visto che quelle annunciate e poi ritirate, non erano nuove risorse, ma quelle già previste nel PNRR. Purtroppo il governo sceglie di vivere di sola retorica, ma al Paese serve la sostanza”, ha aggiunto.
Simone Agutoli dell’Unione degli Universitari commenta: “Questo emendamento è stato inserito all’ultimo momento, all’interno di un decreto che riguarda tutt’altro. Non ci stupisce che sia stato ritirato, ci è sembrata subito un intervento propagandistico. Il Governo continua a fare passi falsi sul tema delle residenze universitarie. Il PNRR sugli studentati sta facendo un disastro: non solo denunciamo come stia dando soldi soltanto ai privati, senza regole, ma contestiamo anche che il Ministero dell’Università abbia effettivamente raggiunto il target fissato del PNRR. Nei prossimi giorni presenteremo un apposito report di inchiesta che contraddice i numeri del MUR”.
“Il governo conferma l’emendamento sull’housing universitario? Non è una buona notizia. Sarebbe tale solo se l’esecutivo annunciasse un cambio di destinazione dei 660 milioni previsti dal Pnrr a favore delle università pubbliche e delle agenzie regionali per il diritto allo studio. Questa sì, sarebbe una buona notizia per gli studenti e le studentesse del nostro Paese”, ha detto Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra.
“Con la procedura prevista attualmente infatti – prosegue l’esponente rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – definita dal Governo Draghi e confermata da quello attuale, i 660 milioni di euro finiranno esentasse ad arricchire i bilanci di società immobiliari e palazzinari in cambio di 52mila posti letto per soli tre anni. Non solo: i posti letto saranno pagati dallo Stato al prezzo di mercato ridotto soltanto del 15%, e a fronte di questo minimo sconto i privati guadagneranno per molti anni delle cospicue agevolazioni fiscali. Con questa misura non si offrirà agli studenti una soluzione strutturale, ma semplicemente un gigantesco regalo alla rendita. Cosa ne sarà dei 52mila posti letto dopo il 2026? Domani lo chiederemo durante il Question Time al governo Meloni nell’Aula di Montecitorio. Purtroppo la risposta la conosciamo già: stanno sprecando 660 milioni di euro e l’opportunità di fare un grande investimento strutturale su studentati pubblici e che rimarrebbero anche per il futuro”.
Il governo ha annunciato l’intenzione di depositare il proprio emendamento che sblocca 660 milioni per gli alloggi degli studenti ad un altro decreto, rispetto a quello sulla PA, da cui lo aveva ritirato. Questo quanto riferito da Pagano.
Il decreto a cui l’emendamento sarà presentato, un omnibus con norme su Inps, Inail, sugli Enti Lirici ed altro ancora, sarà esaminato da questa settimana dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Montecitorio. La decisione è per evitare il rischio di inammissibilità per estraneità di materia.
” Nessuna retromarcia da parte del Governo nel dare piena attuazione alla misura del PNRR che destina 660 milioni di euro agli alloggi universitari. Dal confronto con le Commissioni parlamentari competenti è emersa l’opportunità di convogliare i contenuti dell’emendamento 9.33 nel decreto-legge n. 51/2023, piuttosto che nel decreto-legge n. 44/2023, per questioni di attinenza materiale. Resta quindi assolutamente confermata la volontà del Governo di procedere con le risorse per l’housing universitario”, questa la risposta del ministero dell’Università e della Ricerca.
La Tecnica della Scuola chiede ai lettori la propria testimonianza sulla vicenda del caro affitti partecipando al sondaggio. All’interno si troveranno le seguenti domande:
Quanto spendi in media al mese per un affitto da fuori sede?
Quanto spendi in media da fuori sede per le spese extra al mese (bollette, trasporti, ecc)?
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