Quanti sacrifici per un posto di lavoro!
Sono un giovane insegnate siciliano. Ho 25 anni e questo è il mio quarto anno di lavoro fuori casa; lavoro in provincia di Treviso. Lavoro in un istituto d’istruzione secondaria di secondo grado.
Scrivo questa lettera per condividere i miei numerosi sacrifici che sin dalla prima chiamata fino ad oggi compio ogni giorno. Scrivo queste poche riga facendo i complimenti a tutti i miei colleghi che ogni giorno compiono enormi sacrifici per istruire le nuove generazioni. Vorrei fare i complimenti soprattutto per la motivazione che leggo nei volti dei miei colleghi ogni giorno, che li spinge e mi spinge sempre più a migliorare per far crescere i ragazzi nel migliore dei modi.
Vorrei fare i complimenti perché non è semplice vivere lontano dalla propria terra e dai propri affetti, ma noi lo facciamo.
Lo facciamo nonostante non abbiamo un supporto di nessun tipo da parte dello Stato, in maniera particolare da parte del Ministero dell’istruzione e del “merito“.
A proposito di merito, credo che il Ministro dell’istruzione, in accordo con tutti i suoi colleghi di palazzo, debbano sedersi e parlare chiaramente della scuola, del futuro dei giovani, delle situazioni economiche, che tutto il personale della scuola vive.
Penso che il cosiddetto “merito” debba essere riconosciuto a docenti che come me vivono con uno stipendio medio di 1500 euro e devono affrontare ogni mese spese fisse quali: affitto, carburante, spese per viveri quotidiani.
Molto spesso i pochi spicci che rimangono al mese mi servono e ci servono per tornare a casa dai nostri familiari e dai nostri affetti. Altro capitolo è il costo del ritorno a casa. A Natale ho pagato 560 euro per un viaggio da Venezia a Palermo e per le vacanze Pasquali 350 euro.
Oggi leggo alcune sue dichiarazioni, in merito al caro vita e al costo di un affitto, che a suo dire è solamente nelle città governate da un governo di centrosinistra; la sua dichiarazione mi fa rabbrividire! Sono 4 anni che vivo in comuni al Nord Italia, tutti governati dalla destra, e facendomi i conti in tasca, a fine mese rimane solo la soddisfazione di fare uno dei lavori più belli al mondo, ovvero educare le nuove generazioni.
Allora caro ministro, parlando di merito credo che tutto il mondo scuola deve avere dei riconoscimenti, ma non a parole, a fatti concreti che non vedo. Promesse su promesse, campagne elettorali su campagne elettorali, i risultati non cambiano! La politica, di qualsiasi colore, è sempre più distante dalla vita reale. La politica non ascolta, la politica fa i propri interessi.
Andrea Croce
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