Il contesto economico attuale nel nostro Paese è complicatissimo. Ad affermarlo ieri nel suo discorso d’insediamento alla Camera la nuova premier Giorgia Meloni. E ciò che sta gravando sulle spalle di famiglie e imprese è il caro bollette che rischia di mettere in ginocchio anche gli enti locali alle prese col pagamento delle fatture di luce e gas di migliaia di plessi scolastici.
Secondo quanto riporta ‘Repubblica’ per riuscire a far fronte ai rincari delle bollette degli istituti ci sarà bisogno di un miliardo e mezzo in più rispetto al 2021. Dai conti che snocciola il quotidiano, finora per poter mantenere l’energia elettrica e il metano utilizzato per i riscaldamenti delle scuole sono stati spesi un miliardo e 800mila euro l’anno. A questi si aggiunge un altro miliardo speso dalle ex province per gestire le spese degli istituti superiori per un totale di quasi tre miliardi l’anno.
Una cifra che però non basterà più a garantire i servizi visto che col rincaro si arriverà a 4 miliardi e mezzo l’anno. Secondo il Comune di Novara, con aumenti del 32% per il gas e del 54% per la luce, la cifra stimata è questa. Diversi Comuni del nord Italia hanno prorogato l’accensione dei riscaldamenti negli ambienti sia pubblici che privati. Ma servirà anche l’aiuto del governo, altrimenti bisognerà gravare sui cittadini o tagliare i servizi. C’è poi l’ulteriore strada della settimana corta che non piaceva al governo precedente ma che diversi istituti soprattutto al nord hanno adottato, che potrebbe essere una soluzione di contenimento dei costi.
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