In un articolo di Alessandro D’Avenia pubblicato su La Stampa.it si scrive: “Siamo ancorati a un tipo di lezione frontale in cui i ragazzi sono oggetto del nostro sapere da conferenzieri”.
“Tutto il contrario del cosiddetto ‘apprendimento cooperativo‘: attività che permettono al docente di essere meno protagonista in classe e più nella preparazione della lezione (obiettivi, strategie, tempi, verifiche chiari e dichiarati: non si fa così sul lavoro?). L’insegnante diventa orientatore e i ragazzi soggetti dinamici e protagonisti dell’apprendimento. In una cultura dal sapere sempre più reticolare, collaborativo, induttivo, è necessario rinnovare una scuola ancora basata quasi del tutto su processi di apprendimento frontali e generici, individualistici, deduttivi e ripetitivi. Metodi collaborativi liberano dall’angoscia dei grandi numeri, delle scadenze, dell’improvvisazione. Chi li usa lo sa: la classe diventa un insieme di gruppi di scopo, connessi in un tipo di apprendimento attivo e responsabile anche verso gli altri, senza per questo abbassare l’asticella dell’impegno, anzi la si alza”.
Un inno all’insegnamento cooperativo a discapito della classica lezione frontale.
Ma perché tutta questa frenesia al nuovo? Non sarebbe bello riscoprire il piacere di una bella lezione frontale??
Già una lezione frontale dove il docente è l’attore principale; mentre gli allievi sono ascoltatori e fruitori, una lezione in cui l’erogazione di informazioni avviene attraverso:
– la parola del docente
– la lettura di un testo
– strumenti multimediali (utilizzo LIM) [software dedicato (Geogebra, Cabri, Excel, OpenOffice Calc, Derive …), materiale in dotazione con il software della LIM; materiale preparato e aggiunto ai Contenuti della LIM); audio, video, immagini, risorse web
Dove successivamente alla lezione frontale gli alunni rispondono con:
– presentazione delle competenze acquisite attraverso prodotti individuali o di gruppo, ovvero momenti creativi in cui l’allievo può scegliere la modalità di espressione più consona alla sua personalità e ai suoi talenti.
– Prodotti multimediali (utilizzo LIM) (mappe, slides, pagine web, fogli di calcolo, documenti, …)
– Condivisione (pubblicazione in rete, inserimento in piattaforme, proiezione prodotti finali con LIM)
Forse è chiedere troppo, ma riflettiamo sul fatto che attraverso le “stagionate” lezioni frontali si sono formati scienziati come Fermi, Natta e Rubbia o letterati come Deledda, Carducci e Pirandello.
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