I lettori ci scrivono

Caro Di Maio, ascolti le nostre proposte per migliorare la scuola pubblica

Egr Onorevole, il 5 maggio 2015 oltre 600.000 persone, circa l’80%, del personale docente, sono scesi nelle piazze italiane manifestando contro la legge 107.

Nelle settimane precedenti a questa data gli insegnanti italiani si sono attivati formando autonomamente nutriti gruppi in ogni Comune e hanno organizzato incontri, convegni e flash mob.

Il coordinamento attivo è stato di tal portata che Il 5 maggio appunto si è tenuta una imponente manifestazione, la più grande della storia scolastica.

Nel 2014, grazie alla deputata del M5S, Silvia Chimienti, abbiamo intrapreso un percorso con il Movimento 5 Stelle, toccando vari temi tra cui

  1. Lo smantellamento dei pilastri della legge 107
  2. La necessità di assumere gli insegnanti precari storici
  3. L’analisi delle condizioni contrattuali dei colleghi di tutta Europa e l’evidente bisogno di un adeguamento degli stipendi degli insegnanti italiani alla  media europea.

In poco tempo si è attivata una “macchina pensante” costituita da migliaia di insegnanti di ogni ordine e grado della scuola pubblica e statale. Noi docenti, già demoralizzati dall’assenza della vecchia politica, abbiamo combattuto nel sostegno della cultura del cambiamento e del riscatto sociale proposto dal movimento 5 stelle.

Dopo tanti incontri, confronti e riflessioni siamo riusciti a far cogliere gli scopi trainanti del movimento 5 stelle ed il 4 marzo 2018, alle urne elettorali, la stragrande maggioranza degli insegnati, memore dei disastri provocati dai governi precedenti nei confronti del comparto scuola, hanno scelto il cambiamento.

Onestamente, a tutt’oggi, gli insegnanti percepiscono uno stallo nelle politiche di attenzione rivolte alle necessità della scuola e del personale scolastico già palesate in periodo pre-elettorale. Tra i colleghi stanno riemergendo in maniera sempre più importante il malcontento, la rabbia, il malessere nei confronti del nuovo governo, ma soprattutto, la delusione nei confronti del M5S, quella forza politica del cambiamento.
Col voto di massa dagli insegnanti e dalle loro famiglie si sono sottratti evidentemente  milioni di voti  al PD.

L’ultimo colpo inferto al corpo insegnanti, percepita come un vero e proprio tradimento, è stato l’aumento degli stipendi per un valore superiore a 500 euro netti al mese dei soli dirigenti scolastici. Sottolineiamo che non abbiamo alcun contrasto con i dirigenti scolastici, però ancora una volta è stata calpestata la dignità professionale degli insegnanti, come se gli insegnanti fossero la ruota di scorta della scuola pubblica e statale mentre 800.000 insegnanti gestiscono circa 8 milioni di alunni e che si confrontano continuamente  con le loro famiglie.

Gli insegnanti sono dei professionisti con carichi di responsabilità etico-sociale, organizzativa e culturale e pertanto dovrebbero essere paragonati ad un impiegato con la qualifica progressiva di  funzionario dello Stato.

Vista la situazione di delusione e di fermento che si sta generando tra gli insegnanti nei confronti del Movimento 5 Stelle, con la presente chiediamo all’onorevole Luigi Di Maio di riceverci, possibilmente in orario pomeridiano, dopo le feste natalizie, per discutere e proporgli alcune soluzioni per migliorare la scuola pubblica e statale.

Speriamo che il M5S  non ci deluda come hanno già fatto i vecchi partiti e i governi precedenti.

In attesa di un positivo riscontro, porgiamo distinti saluti e auguriamo buon lavoro e buone feste.

 

 Coordinamento Nazionale contro la legge 107

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