Le operazioni militari in corso sul territorio ucraino hanno messo in crisi il concetto di internazionalizzazione delle commodities e degli approvvigionamenti strategici, creando un quadro di crisi, a livello sia produttivo che legato ai servizi, che risente della penuria di materie prime necessarie al funzionamento del sistema Europa e del sistema Paese.
Numerose realtà europee corrono ai ripari limitando i consumi, dettando norme circa la riduzione delle ore di frequentazione degli edifici pubblici e ricercando altri punti di approvvigionamento strategico in Nord Africa o ribadendo fedeltà estrattiva alla Federazione Russa pagando le forniture di gas, ora limitate per via di interventi di manutenzione dei gasdotti, in rubli. Gli effetti sulle strutture scolastiche preoccupano i portafogli degli esecutivi in carica e dei bilanci interni, specie in Germania e Regno Unito, di ogni singolo plesso, che rischia un tracollo catastrofico, non essendo più in grado di pagare assistenti privati e costretto dunque a ridurre i servizi disponibili. Come si corre al riparo per ovviare aumenti sensibili per il caro energia nelle scuole del Vecchio Continente? Verifichiamo come i paesi si preparano all’autunno prossimo.
Germania, settimana corta ed interventi per favorire efficientamento energetico nelle scuole: le proposte
Il ministro dell’Istruzione tedesco ha avvertito che le lezioni scolastiche potrebbero essere ridotte o limitate al minimo se la Federazione Russa provvedesse al taglio ulteriore dell’afflusso di gas che giunge in Europa continentale entro la fine del mese. Bettina Stark-Watzinger ha dichiarato lo scorso giovedì sera ai media tedeschi che, se le forniture vengono interrotte o frenate ulteriormente per via di lavori di manutenzione, le scuole dovrebbero avere accesso prioritario per evitare ulteriori disagi agli alunni dopo la pandemia di COVID-19. “Durante la pandemia, ho promosso una campagna per considerare le istituzioni educative come infrastrutture critiche”, ha dichiarato Stark-Watzinger al Rheinische Post. “Anche ora, si dovrebbe prestare loro un’attenzione speciale in modo che ci siano il minor numero possibile di restrizioni all’insegnamento o addirittura cancellazioni”. Le scuole e gli asili nido sono stati chiusi per lunghi periodi durante la pandemia, scatenando prodezze sull’impatto a lungo termine del passaggio forzato all’apprendimento a distanza.
Con gli interventi diretti sul gasdotto Nord Stream 1 fissata per la manutenzione dal 31 agosto scorso, che richiede l’interruzione della fornitura, i politici tedeschi sono sempre più preoccupati che la F. Russa non riattivi le forniture di gas una volta completati i lavori. I prezzi elevati hanno già portato al razionamento in diverse aree, con le associazioni edilizie – tra cui la più grande della Germania, Vonovia, che controlla 350.000 appartamenti che ospitano più di un milione di persone – abbassando il livello dei sistemi di riscaldamento e riducendo il flusso di acqua calda.
Il Belpaese: edifici vecchi, poco efficienti e dispendiosi. Le dichiarazioni di Bianchi
La polemica circa la scarsa sicurezza, accessibilità ed agibilità dei plessi scolastici in Italia resta al centro del dibattito politico relativo alla campagna elettorale in corso, ove i candidati promettono e declamano – con relativi riferimenti a risorse disponibili – aumenti, stabilizzazioni ed interventi strutturali ed efficaci, anche fisici e materiali, su interi istituti. L’efficientamento energetico delle scuole, come si evince dai dati Eurostat, risulta ai livelli medi di circa trenta anni fa, con classi energetiche D, E, F, G, le peggiori. I nuovi istituti sono ammodernati con classi A e B, ma sono meno del 10 %: sono necessari interventi strutturali, in ottemperanza alla crisi energetica alle porte e all’arcinota transizione ecologica sinora espressa su carta e in limitate azioni. Nonostante le evidenti crisi di approvvigionamento, il Ministro Bianchi rassicura che “La scuola ha bisogno di una presenza chiara ed esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas”, ribadendo che le chiusure del sabato non sono contemplate. “Il governo non ha mai affrontato questo tema”, ha inoltre precisato “ci sono altri ambiti dove si può e si deve risparmiare. La scuola deve essere lasciata nelle condizioni di lavorare al meglio”.