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Caro energia, ridotti periodi di accensione degli impianti di riscaldamento: le nuove regole non si applicano a materne e nidi

In vista dell’arrivo dell’inverno da tempo si ragiona su come affrontare il caro bollette in piena crisi energetica. Da varie parti si cercano soluzioni pratiche per affrontare la stagione fredda senza consumare troppa energia. Basta pensare al sindaco di un paese della Campania che recentemente ha deciso di regalare agli studenti delle scuole della piccola cittadina degli indumenti pesanti.

In tutto ciò ieri, 6 ottobre, il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha firmato un decreto che regolamenta l’uso degli impianti di riscaldamento negli ambienti chiusi.

In particolare, sono stati ridotti i periodi di accensione degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale nel periodo invernale ed è stata abbassata la temperatura massima da adottare. “Il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio”, si legge nel testo.

Come spiega Fanpage.it, ciò significa per esempio che in una città come Milano, dove normalmente i riscaldamenti si accendono dal 15 ottobre al 15 aprile, la data di avvio potrebbe essere spostata al 22 ottobre, con una chiusura il 7 aprile. In secondo luogo il decreto prevede che i valori di temperatura dell’aria dovranno essere ridotti di 1 grado.

Le varie eccezioni

Queste regole non sono valide per gli edifici adibiti a luoghi di cura, le scuole materne e gli asili nido, piscine, saune e assimilabili e per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che per quelli che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.

Nel documento viene precisato che ENEA, entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto, pubblicherà un vademecum contenente le indicazioni essenziali per la corretta impostazione della temperatura di riscaldamento, le indicazioni sulla regolazione della temperatura di mandata delle caldaie a gas, sulla gestione delle valvole termostatiche e su modalità e tempi per garantire il necessario ricambio d’aria negli ambienti climatizzati.

Il MITE specifica anche che, in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale prevedendo comunque una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria.

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Redazione

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