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Caro libri: 2 classi su 5 superano il tetto di spesa e 1 su 10 è fuorilegge

I dati ottenuti dall’indagine si allineano con quanto dichiarato dal Miur a Skuola.net in merito le classi che sforano: “In media si tratta del 30% delle classi. Con qualche picco più elevato al Sud”.

In termini pratici per le famiglie vuole dire spendere fino a un centinaio di euro in più rispetto a quanto sarebbe pianificato, come accade ad esempio in un professionale di Torino dove la spesa complessiva è di 380 euro invece di 299. Non mancano i virtuosi: in un professionale di Roma con 120 euro si acquistano tutti i libri del primo anno.
Da un confronto con lo scorso anno si evince un miglioramento della situazione: nel 2013, infatti, 1 classe su 2 superava i tetti di spesa, 2 su 5 di oltre il 10%. I provvedimenti presi dallo scorso anno nei confronti dei trasgressori e il controllo più capillare e severo direttamente sui dirigenti scolastici hanno evidentemente messo in riga una buona percentuale di scuole. “Gli Uffici scolastici regionali, in base ad una applicazione web, possono individuare le classi per le quali è stato superato il tetto di spesa oltre il limite consentito del 10% e chiedere chiarimenti ai dirigenti scolastici che rispondono anche sul piano disciplinare”, ha confermato il Miur.

Sarebbe sicuramente utile ai fini della trasparenza che i genitori o gli studenti potessero avere accesso a questa applicazione. Tuttavia non sono affari per comuni mortali: il database delle adozioni, curato dall’AIE, infatti permette un massimo di 5 consultazioni al giorno. Così per costruire il proprio campione i giornalisti di Skuola.net hanno impiegato parecchio tempo: si tratta di un centinaio selezionate nelle sei città più popolose d’Italia, il primo anno dei sei indirizzi di studio, tra licei, tecnici e professionali, con il maggior numero di iscritti..
Da questo campione emerge una scuola a due velocità: infatti il 40% delle classi esaminate si è impegnata a diminuire la spesa libraria delle famiglie rispetto al 2013, ma un ulteriore 40% ha invece scelto la direzione dell’aumento della spesa totale. Le scuole più virtuose d’Italia? Ai primi tre posti solo istituti professionali. Il podio spetta al romano Sisto V, dove gli studenti della 1 A quest’anno spenderanno 101,34 euro più ulteriori 20 euro per l’adozione di quattro libri del progetto Book in Progress. Una percentuale di ben il 58% sotto al tetto di spesa massimo imposto dal Miur, che per questa tipologia di scuola è di 244 euro e un risparmio, rispetto al 2013, del 66%. Il Medi di Palermo, invece, ha tagliato la spesa rispetto allo scorso anno del 43% ed è rimasto ben il 35% sotto il tetto massimo. Come anche l’alberghiero Frisi di Milano, dove la spesa sarà di 200 euro, circa il 30% in meno dei 299 euro massimi fissati dal Miur.

Ci sono, tuttavia, anche storie negative da raccontare. I due esempi peggiori sono, anche stavolta, istituti professionali. A Torino, un alunno della 1 A dell’istituto professionale di Stato dovrà spendere circa 380 euro, ben il 27% in più del tetto di 299 e un rincaro rispetto al 2013 dell’11%. A Napoli, invece, il Miano arriva a 308 euro, superando del 26% i 244 euro massimi.

Nel corso dell’indagine è stato possibile rilevare come spesso per alcune materie il libro di testo venga inserito nella lista, ma senza l’obbligo di essere acquistato. A prendere questa decisione, nella maggior parte dei casi, docenti di Religione, Educazione Motoria, Storia dell’Arte e Informatica. In alcune scuole, invece, è stato notato l’inserimento, come testo consigliato, dei dizionari: da quello di italiano a quello di latino e greco per i licei classici, passando per i vocabolari di lingue, se si volesse rispettare alla lettera le indicazioni dei docenti si finirebbe per sforare di molto i tetti massimi di spesa. Il caso più eclatante il liceo classico Margherita di Bari, dove per la 2 classe della prima sezione la spesa è di 363 euro, già per circa l’8% superiore al tetto. In più, se veramente si acquistasse tutto il materiale librario presente sulla lista, il totale quasi raddoppierebbe, arrivando a 602 euro.

 

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Redazione

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