Entro i primi giorni di ottobre l’Antitrust farà conoscere i primi risultati sul monitoraggio svolto dai nuclei speciali della Guardia di Finanza sugli aumenti del prezzo di copertina dei libri scolastici: l’Authority renderà noto, in particolare, se gli editori hanno tenuto fede (o disatteso) gli impegni presi lo scorso aprile con lo stesso organo super partes di verifica ed anche con il Miur. Se qualche editore non dovesse aver rispettato i patti scatterebbero anche delle sanzioni.
L’indicazione è giunta direttamente dal Presidente dell’ Antitrust, Antonio Catricalà, il quale ha sottolineato che al momento "si tratta solo di una fase istruttoria" e che "la verifica complessiva è prevista per il prossimo anno", ma "se verificassimo che c’è totale inottemperanza agli impegni scatteranno i provvedimenti".
Catricalà. "Abbiamo fatto delle ispezioni con la Guardia di finanza nelle librerie – ha spiegato il Presidente dell’Antitrust – perchè è vero che molti impegni vengono a scadere con il prossimo anno scolastico, ma è anche vero che se non si creano già da ora le pre-condizioni saremo costretti a ritirare delle proroghe che non sono mai state concesse". Invece, come ha voluto sottolineare il presidente dell’Antitrust, altri impegni "scadono adesso: stiamo infatti elaborando il materiale della Guardia di finanza – ha concluso – e con un quadro più completo renderemo pubblica la nostra verifica. Anche perchè bisogna capire chi dice la verità e chi dice le bugie".
In effetti sino ad oggi abbiamo assistito alla pubblicazioni di dati relativi al costo dei libri completamente diversi. Da una parte c’è l’Associazione editori, secondo il cui Presidente, Federico Motta, “l’Antitrust sta buttando via i soldi dei contribuenti" perché “gli impegni presi dagli editori nell’aprile scorso potevano avere effetto solo per i testi da utilizzare nell’anno scolastico 2009-2010 e non per l’anno scolastico 2008-2009, in quanto in quella data i libri sono già stampati e il prezzo è già determinato e non può essere modificato. Che senso può avere – ha chiesto Motta – quindi fare controlli adesso?". Anche perché, sempre secondo il primo rappresentante dell’Aie, “l’incremento dei prezzi non è quello che da tutte le parti si dichiara ed è ampiamente sotto il livello inflativo”. La tesi degli editori sarebbe anche supportata da una ricerca dell’Ispo curata dal noto sociologo Renato Mannheimer.
Per le associazioni dei consumatori, invece, gli aumenti sarebbero molto più consistenti. In base ad uno studio del Dipartimento Junior del Movimento difesa del cittadino – svolto a Milano, Bologna, Roma e Palermo – la spesa dei libri scolastici quest’anno è aumentata rispetto al 2007 addirittura del 20%, con punte del 30-40%. Aumenti riscontrati, anche se con percentuali meno evidenti, anche dall’osservatorio dell’Intesaconsumatori (cui fanno capo le associazioni Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori): "oltre allo sforamento dei tetti di spesa fissati dal Ministero le associazioni prospetterebbe un aumento su base annua di circa il 4%: la spesa media (comprensiva di dizionario) salirà così a 428-430 euro, dopo i circa 400 euro dell’anno scorso. Le associazioni ritengono quindi indispensabili maggiori controlli da parte delle istituzioni scolastiche sui tetti di spesa e verifiche sulle nuove edizioni "perchè siano effettive e non semplici e furbeschi ritocchi".
La speranza è che ora l’Antitrust ora ci dica una volta per tutte chi sta giocando con i numeri.
La speranza è che ora l’Antitrust ora ci dica una volta per tutte chi sta giocando con i numeri.