Giuseppe Conte torna parlare del caro scuola. L’ex Presidente del Consiglio ha riassunto, con un post su Facebook, la sua mattina trascorsa nello storico mercato dei libri usati a Lungotevere Oberdan, nel cuore di Roma, durante la quale ha avuto modo, come ha raccontato, di toccare con mano i problemi delle famiglie quest’anno vittime di una vera e propria stangata relativa ai prezzi in rialzo del materiale scolastico.
“Libri di testo, zaini, diari, cancelleria: quest’anno, complice la crisi che sta mettendo in ginocchio già troppe famiglie, gli esperti hanno stimato una spesa che può sfiorare anche i 1300 euro a figlio. Rincari devastanti, che mettono in seria discussione la fruizione del sacrosanto diritto allo studio”, ha detto Conte.
“Questa mattina sono andato a parlarne con madri e padri che, con i loro ragazzi, affollano lo storico mercato dei libri usati a Lungotevere Oberdan, nel cuore di Roma. Mi hanno raccontato le loro difficoltà e su un punto ci siamo trovati subito d’accordo: la scuola non può essere un lusso per pochi”, ha denunciato l’ex Premier. “Il caro-libri è una piaga che ogni anno grava sulle spalle delle famiglie: dobbiamo debellarla andando incontro a chi è in sofferenza”.
Ecco quali sono, secondo il leader del Movimento 5 Stelle, recentemente criticato da Rossano Sasso per la gestione delle risorse economiche nel suo periodo da Presidente del Consiglio, le soluzioni per fare fronte a questa vera e propria emergenza. “Abbiamo proposte concrete per fronteggiare questa emergenza: abbassare il tetto di spesa dei libri, allargare le fasce di reddito per la gratuità, aumentare la quota digitale gratuita dei testi. Riportiamo l’istruzione al centro del futuro del Paese”, ha spiegato Conte. “Lo abbiamo dimostrato nei fatti chiudendo la stagione dei tagli inaugurata dalla Destra con un investimento senza precedenti che solo nel 2020 – per fare fronte alla pandemia – ha superato i 10 miliardi”.
“Questo anno scolastico deve essere un pieno ritorno alla piena normalità. Di fronte alla recente emergenza qualcuno ha provato ad avanzare proposte che fanno pagare il costo della crisi alla scuola. Noi siamo – ha concluso l’ex Premier – dalla parte di famiglie e studenti, che hanno già dato in termini di sacrifici e rinunce”.
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